Livorno, donna accoltellata da rapinatore tunisino: fermato colpevole

Sabato scorso, una donna che lavora in una sala slot di Livorno è stata brutalmente aggredita e ferita con una lama di coltello ed oggi, finalmente, potrebbe esser stato preso il responsabile.

Si tratterebbe di un giovane tunisino di 22 anni, senza fissa dimora, ora in stato di fermo.

L’11 di agosto, intorno alle 6 del mattino, l’uomo avrebbe fatto irruzione col volto coperto nella sala giochi “Admiral” in viale Avvalorati, con il preciso intento di compiere una rapina. Il colpo era stato ben studiato, dato che il malvivente aveva scelto di presentarsi in una fascia oraria in cui si verifica il cambio di turno e la cassaforte viene aperta.

Di fronte al netto rifiuto di consegnare il denaro opposto da due dipendenti della sala slot, l’uomo ha estratto un coltello a serramanico con una lama di 20 centimetri, cominciando a fendere colpi. Uno di questi avrebbe raggiunto una delle due donne, ferendola alla gamba sinistra.

Compresa evidentemente la gravità dell’atto commesso, il criminale ha dunque deciso di darsi alla fuga, non prima di impadronirsi di due borse di proprietà di un’impiegata. Intenzionato a quel punto a recuperare lo scooter con cui era arrivato, risultato poi rubato, lo straniero ha preferito proseguire la sua fuga a piedi, sentendosi braccato. Oltre al mezzo di trasporto, l’uomo si è lasciato alle spalle anche un casco, gli abiti indossati prima della rapina, il coltello ed una delle due borse rubate.

Immediata la chiamata alle forze dell’ordine per denunciare l’accaduto, mentre la dipendente accoltellata veniva medicata dai sanitari del 118. Fortunatamente, la ferita è stata giudicata guaribile in una decina di giorni.

Al violento episodio sono ovviamente seguite le indagini da parte degli inquirenti che, grazie alla testimonianza delle due vittime e ad altre informazioni già in loro possesso, sono riusciti a risalire al colpevole. A tradire il tunisino sarebbe stata anche una sua peculiarità fisica, ovvero degli occhi molto chiari, che le due impiegate avrebbero scorto nonostante la sua precauzione di coprire il volto.

Gli agenti di polizia hanno raggiunto il suo covo, situato all’interno di uno stabile abbandonato in via del Pantalone, noto come palazzo del Picchetto, e lo hanno tratto in arresto.

Secondo quanto riferito dalla questura al quotidiano livornese “Il Telegrafo”, il tunisino è stato trovato “in stato di aggressività e alterazione psicofisica dovuta alla possibile assunzione di sostanza stupefacente”. Adesso il 22enne nordafricano si trova nella casa circondariale delle Sughere (Livorno), con l’accusa di rapina pluriaggravata a mano armata, ricettazione e lesioni personali. IL GIORNALE.IT

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