L’accogliente Spagna ha perso la pazienza: la capitaneria blocca la nave Open Arms per presunte irregolarità

Madrid, 11 ago – Da porto accogliente per i clandestini recuperati a largo della Libia a nuova frontiera delle difficoltà delle Ong. Il tutto nel giro di poche settimane, da quando con la chiusura dei porti italiani le navi che incrociano fra la Sicilia e il mare davanti a Tripoli si sono ritrovate da un giorno all’altro costrette a far rotta verso la Spagna.

Fra esse l’imbarcazione Open Arms dell’Ong Proactiva Open Arms, che dopo aver consegnato l’ultimo “carico” di sedicenti richiedenti asilo si è però vista costretta a fermarsi. L’ordine è arrivato direttamente dalla capitaneria di porto di Algeciras, città dell’Andalusia nel sud-est della penisola iberica, che ha intimato alla nave – salpata meno di due ore prima in direzione Barcellona per operare alcune manutenzioni di routine e cambiare l’equipaggio di turno – di rientrare in rada.

Il motivo del “richiamo”? Ufficialmente alcune questioni da risolvere in merito allo status del personale navigante presente a bordo. Circostanza singolare visto che la stessa Open Arms era stata oggetto, non più tardi di ieri, di un’ispezione che non aveva apparentemente rilevato alcuna irregolarità.

“Non potremo tornare in mare prima di lunedì. Altre difficoltà”, ha spiegato Laura Lunez, portavoce dell’Ong. Un “fermo” in porto abbastanza lungo, con tempi che non sembrano deporre a favore della tesi di mere formalità burocratiche da disbrigare. Anche la Spagna, nonostante le parole di circostanza, si è già stancata di giocare a fare il porto franco d’Europa?

Di Nicola Mattei

Con fonte Il Primato Nazionale

 

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