“Tradito proprio da loro”. Eurovision, perché Lucio Corsi non ha vinto: la scoperta

Si è conclusa con entusiasmo, polemiche e qualche delusione l’edizione 2025 dell’Eurovision Song Contest, l’evento musicale più seguito al mondo che da decenni unisce cultura, spettacolo e competizione tra i Paesi del continente europeo (e non solo). La finale, trasmessa in diretta da Basilea, ha visto esibirsi sul palco 26 nazioni, ciascuna con un rappresentante selezionato attraverso i rispettivi concorsi o scelte interne. Il format prevede un sistema misto di votazione: da un lato le giurie dei singoli Paesi, dall’altro il televoto del pubblico. Un mix spesso imprevedibile, capace di ribaltare la classifica all’ultimo minuto.
Tra i protagonisti più attesi, per l’Italia, c’era Lucio Corsi. Il cantautore toscano, noto per il suo stile glam rock e le atmosfere oniriche, ha presentato in gara il brano “Volevo essere un duro”, una ballata ironica e teatrale che ha riscosso consensi unanimi tra i critici e il pubblico italiano. Originario di Grosseto, Corsi è una delle personalità più originali della nuova scena musicale nazionale. Con un’immagine curatissima e testi surreali, ha saputo conquistarsi una fetta fedele di fan e, da tempo, molti scommettevano su una sua buona posizione in classifica.
Eurovision, perché Lucio Corsi non ha vinto
Ma nonostante le aspettative e una performance impeccabile, Lucio Corsi non è riuscito a salire sul podio, fermandosi al quinto posto. Il punteggio complessivo ha risentito di una scarsa generosità da parte di numerosi Paesi, che nella fase di voto delle giurie hanno completamente ignorato la proposta italiana. Nazioni come Svezia, Olanda, Armenia, Norvegia, Austria, Lettonia, Irlanda, Montenegro, Serbia, Regno Unito, Finlandia, Australia e persino l’Albania non hanno assegnato nemmeno un punto all’Italia. Un comportamento che ha inevitabilmente compromesso la classifica finale e ha suscitato non pochi malumori.
Fortunatamente ci sono stati anche Paesi che hanno apprezzato la proposta italiana: la Svizzera ha premiato Lucio Corsi con 12 punti, seguita da Lituania (10), Polonia (8), Francia (6), Belgio e Germania (5), Spagna e Malta (4), e così via. Al televoto, però, l’Italia ha racimolato solo 97 punti, insufficienti per colmare il gap causato dall’assenza di preferenze da parte di molte giurie. Ed è proprio questo squilibrio tra sostegno popolare e voto politico che ha riacceso il dibattito tra gli appassionati del festival, i quali da anni denunciano una certa ripetitività nei voti e nelle alleanze.
Sui social, infatti, si è scatenata la solita bufera. Da una parte chi accusa alcuni Paesi di penalizzare sistematicamente l’Italia per ragioni poco musicali, dall’altra chi sottolinea che, alla fine, sono sempre gli stessi Stati a premiarci, indipendentemente dall’artista o dal brano in gara. A vincere l’edizione 2025 è stata l’Austria, con un’esibizione potente e scenografica. Resta comunque la soddisfazione per Lucio Corsi, che ha saputo rappresentare l’Italia con stile e coerenza, così come Gabry Ponte, in gara per San Marino, che ha saputo regalare un tocco dance al contest. Entrambi hanno lasciato un’impronta, anche senza medaglia.