“Nuova epidemia in Europa”. L’allarme dei medici: “Già tantissimi casi, serve il vaccino”

L’Europa è di nuovo in allarme. Il morbillo, malattia ritenuta ormai rara grazie ai vaccini, sta tornando a diffondersi a un ritmo preoccupante, con un incremento dei casi che supera ogni aspettativa. L’ultimo rapporto dell’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) traccia un quadro allarmante: nel 2024, sono già stati registrati 35.000 contagi e 23 decessi, un balzo impressionante rispetto ai 3.973 casi del 2023. La pandemia, che aveva temporaneamente rallentato la circolazione del virus, ha lasciato spazio a una recrudescenza alimentata da un calo preoccupante delle coperture vaccinali.

La Romania epicentro dell’epidemia, l’Italia al secondo posto

La Romania è il Paese più colpito, concentrando oltre l’85% delle infezioni segnalate nell’Unione Europea, con ben 30.692 casi e 22 dei 23 decessi registrati finora. L’Italia si colloca al secondo posto, con 1.057 casi, un dato venti volte superiore rispetto ai 44 casi del 2023. Seguono la Germania (638 casi), l’Austria (542) e il Belgio (527). L’Ecdc sottolinea che l’87% dei contagiati non era vaccinato, mentre l’8% aveva ricevuto solo una dose del vaccino, evidenziando l’importanza cruciale di una vaccinazione completa per la protezione individuale e collettiva.

Il calo delle vaccinazioni, un pericolo per la salute pubblica

Il calo delle vaccinazioni è il principale responsabile di questa recrudescenza. “Ogni anno, oltre mezzo milione di bambini non si sottopone alle vaccinazioni di routine”, denunciano Hans Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa, e Regina De Dominicis, direttrice regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale. Questo accumulo di soggetti vulnerabili sta portando al ritorno su vasta scala non solo del morbillo, ma anche di altre infezioni, come la pertosse e la difterite.

I dati parlano chiaro: nel 2023 i casi di pertosse hanno raggiunto quota 87.000, il livello più alto in 29 anni. La difterite, invece, è passata da meno di 100 casi all’anno nel decennio precedente a 578 nel 2022 e 264 nel 2023.

Anche le Americhe in allarme: rischio epidemico elevato negli Stati Uniti

La situazione è critica anche nelle Americhe. Tra gennaio e aprile 2025, l’Oms ha registrato 2.318 casi di morbillo e 3 decessi, in netto aumento rispetto ai 205 casi dello stesso periodo del 2024. Gli Stati Uniti sono i più colpiti con 800 contagi, e il rischio epidemico viene considerato “elevato”.

Appelli accorati: la vaccinazione è la chiave

Il farmacologo Silvio Garattini lancia un appello accorato, invitando alla responsabilità individuale e collettiva: “Questi dati dimostrano che i vaccini proteggono, e se non ci si vaccina, malattie come il morbillo tornano e possono essere mortali”. Garattini sollecita in particolare i genitori: “Vaccinate i vostri bambini. Non è giusto esporli a rischi evitabili. I vaccini sono sicuri ed efficaci”.

Rino Agostiniani, presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip), condivide questa posizione, sottolineando come “un calo nella copertura vaccinale porti alla riemersione di malattie pericolose”. In Italia, nei primi mesi del 2025, si contano già 227 nuovi casi, di cui 8 riguardano bambini sotto l’anno di età, troppo piccoli per essere vaccinati. “Proteggere i più fragili è possibile solo se la popolazione è sufficientemente immunizzata”, conclude Agostiniani, ribadendo l’importanza di una copertura vaccinale ampia e costante. La vaccinazione, dunque, si conferma lo strumento più efficace per proteggere la salute pubblica e prevenire il ritorno di malattie che credevamo ormai sconfitte.

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