Italia–Israele, tensione alta: scatta il piano sicurezza a Udine

Italia–Israele, tensione alta a Udine: città blindata per la sfida delle qualificazioni ai Mondiali

L’Italia si prepara a vivere una partita ad alta sensibilità politica e simbolica. Nonostante la recente tregua tra Israele e Hamas in Medio Oriente, la sfida Italia–Israele, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026 e in programma a Udine, si svolgerà in un clima di forte tensione. Le autorità italiane hanno infatti disposto un innalzamento dei livelli di sicurezza su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione al capoluogo friulano, dove si teme l’arrivo di migliaia di manifestanti.

Allerta massima e città blindata

Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha definito un piano straordinario di controllo: reparti mobili, militari, artificieri e unità cinofile presidieranno l’intera area dello stadio “Friuli–Dacia Arena”, dichiarata zona rossa per tutta la durata dell’evento. Prevista anche la chiusura di alcune strade e la rimozione di strutture temporanee legate a un evento enogastronomico locale, per evitare possibili interferenze o assembramenti non autorizzati.

L’obiettivo è garantire la sicurezza di pubblico e giocatori, soprattutto durante gli spostamenti della nazionale israeliana, dal momento dell’arrivo in aeroporto fino al soggiorno in albergo. Le autorità invitano inoltre i cittadini alla prudenza e a evitare concentrazioni nelle aree limitrofe.

Diecimila manifestanti attesi a Udine

Fuori dallo stadio, è attesa una grande mobilitazione dei movimenti filo-palestinesi. Il “Comitato per la Palestina – Udine” ha confermato la presenza di oltre diecimila persone nel corteo che si svilupperà per circa due chilometri, a poche ore dal fischio d’inizio.
Secondo gli organizzatori, la manifestazione non sarà sospesa nonostante la tregua in corso a Gaza:

“Non cambia nulla per noi – hanno dichiarato a LaPresse – chiediamo la sospensione della partita, l’esclusione di Israele dalla UEFA e la fine della complicità delle istituzioni sportive e politiche italiane con lo Stato israeliano”.

Proteste anche a Roma

L’eco della contestazione ha raggiunto anche la Capitale. Davanti alla sede della FIGC, in via Allegri, una trentina di manifestanti ha esposto bandiere palestinesi e striscioni con lo slogan:

“Israele fuori dai Mondiali: non si gioca con i criminali”.

Tra i cori e i cartellini rossi simbolici, alcuni partecipanti hanno ricordato le vittime palestinesi del conflitto:

“Dal 7 ottobre oltre 400 calciatori palestinesi sono stati uccisi. La FIFA non può dire di non fare politica: ha escluso la Russia, ma non Israele”.

Una “partita per i diritti umani” a Roma

Mentre a Udine si giocherà la sfida ufficiale, i movimenti ProPal della Capitale hanno organizzato un evento alternativo a Piramide, con inizio alle 20:45: una “partita simbolica per i diritti umani”.
All’iniziativa parteciperanno esponenti del mondo dello spettacolo e associazioni palestinesi, in un incontro che vuole ricordare le vittime civili del conflitto e chiedere “la libertà per la Palestina”.

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