Meloni e Tajani fanno fronte comune: Salvini isolato e sotto attacco

Altro che alleanza compatta. Il Consiglio dei ministri di ieri ha messo a nudo, se ancora ce ne fosse bisogno, la frattura sempre piรน profonda allโ€™interno del centrodestra di governo. Giorgia Meloni e Antonio Tajani hanno sbattuto la porta in faccia a Matteo Salvini, che esce dallโ€™ennesimo scontro con le ossa rotte e un partito sempre piรน in affanno.

Lo schiaffo istituzionale: affondato il โ€œsalva-Fugattiโ€

Nel cuore del Cdm รจ andato in scena uno scontro senza precedenti. Il governo ha deciso di impugnare la legge della Provincia autonoma di Trento che portava da due a tre i mandati consecutivi per il presidente della Provincia. Una legge pensata e cucita su misura per Maurizio Fugatti, uno degli ultimi fedelissimi di Salvini.

Ma la premier โ€“ secondo quanto riportato dal Giornale dโ€™Italia โ€“ non ha voluto sentire ragioni, sostenuta da Tajani e dal blocco di Fratelli dโ€™Italia. Il risultato? Ministri leghisti infuriati, votano contro. Ma non basta. La delibera passa, con Meloni e Tajani che tirano dritto, travolgendo Salvini.

Meloni allโ€™assalto del Nord: lโ€™egemonia leghista รจ finita

La mossa ha un significato politico inequivocabile: Fratelli dโ€™Italia non ha alcuna intenzione di lasciare il Nord nelle mani della Lega. Dopo lo stop al terzo mandato per Zaia in Veneto, ora รจ il turno di Trento e Friuli Venezia Giulia. Il disegno รจ chiaro: spartizione del potere territoriale con metodo chirurgico. Alla Lega resta, forse, il Veneto. Ma senza Zaia, lโ€™unico leghista che ancora gode di consenso trasversale. Il resto? Lo rivendica la premier in quota patriottica, con Tajani nel ruolo di kingmaker silenzioso, ma determinante.

Nel frattempo, Salvini arranca. Le sue battaglie, dallโ€™ennesima crociata sulle cartelle esattoriali alla difesa delle autonomie locali, appaiono sempre piรน sbiadite, prive di slancio. E mentre il Capitano padano si rifugia in conferenze stampa fotocopia, Meloni gioca la vera partita del potere.

Un partito regionaleโ€ฆ senza piรน regioni?

La sensazione che serpeggia, e che a via Bellerio inizia a diventare terrore, รจ che la Lega stia per diventare un partito regionaleโ€ฆ ma senza regioni da governare. Una disfatta in piena regola. E il campo di battaglia รจ segnato: il Nord รจ la posta in gioco, e Palazzo Chigi รจ lโ€™epicentro della guerra fredda nel centrodestra.

Una guerra dove Meloni comanda, Tajani capitalizza, e Salvini rischia lโ€™irrilevanza. Altro che unitร : il centrodestra รจ una coalizione che rischia di frantumarsi sullo scoglio leghista, perchรฉ nessuno, nel Carroccio, sembra disposto a lasciarsi cancellare. A meno che anche nel partito non avvenga un improbabile ribaltone che potrebbe aprire a nuovi scenari.

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