Quattordicesima, l’assegno di giugno presenta una brutta sorpresa

La quattordicesima mensilità è una somma aggiuntiva rispetto allo stipendio ordinario, erogata in determinati casi a lavoratori dipendenti e pensionati, come forma di integrazione al reddito. A differenza della tredicesima, che è molto più diffusa e riconosciuta praticamente a tutti i lavoratori dipendenti, la quattordicesima non è prevista in automatico, ma dipende dal contratto collettivo nazionale (CCNL) applicato o, per i pensionati, da specifici requisiti reddituali e anagrafici.
Per i lavoratori dipendenti, la quattordicesima è generalmente riconosciuta nel settore del commercio, del turismo, degli studi professionali e in alcuni contratti del settore artigianato. Viene versata una volta all’anno, solitamente nel mese di giugno o luglio, e rappresenta una mensilità extra rispetto alle dodici ordinarie e alla tredicesima.
L’importo varia in base alla retribuzione e agli anni di servizio. Anche alcuni pensionati possono ricevere la quattordicesima, ma solo se rispettano certi criteri: l’età minima è di 64 anni, e il reddito annuo complessivo non deve superare determinati limiti stabiliti ogni anno dall’INPS.
L’importo può variare da qualche centinaio fino a oltre 600 euro, in base agli anni di contribuzione e alla fascia di reddito. La sua funzione principale è quella di sostenere il potere d’acquisto delle famiglie nei mesi estivi, quando si concentrano spese per le vacanze, le tasse o i saldi.
La quattordicesima è una forma di sostegno economico molto apprezzata da chi la riceve, ma non è un diritto universale: dipende dal settore lavorativo o, nel caso dei pensionati, da requisiti precisi. A tal proposito, l’assegno di giugno presenta una brutta sorpresa per molti cittadini.
La quattordicesima è una mensilità aggiuntiva che viene erogata tra metà giugno e metà luglio, nota anche come “gratifica feriale” perché arriva in estate. Nel 2025 sarà versata come di consueto in questo periodo, ma la data esatta varia: per i pensionati coincide con la pensione di luglio, mentre per i lavoratori dipende dal contratto collettivo nazionale di riferimento.
Non tutti ricevono la quattordicesima. Tra i lavoratori, ne hanno diritto solo i dipendenti del settore privato se il loro contratto la prevede, inclusi i part-time, i contratti a tempo determinato e gli apprendisti.
Per i dipendenti, la quattordicesima si calcola in base alla retribuzione lorda mensile percepita nel 2024. Si conteggia un dodicesimo dello stipendio lordo per ogni mese lavorato con almeno due settimane di attività. Per quanto riguarda i pensionati, il beneficio è riservato a chi ha almeno 64 anni e un reddito annuo non superiore a 15.688,40 euro.
L’importo varia in base a due fattori: il reddito e gli anni di contributi versati. I valori partono da 336 euro e possono arrivare fino a 655 euro. Ad esempio, un ex dipendente con più di 25 anni di contributi e reddito inferiore a 11.766,30 euro riceverà il massimo importo. L’Inps pubblica ogni anno una tabella dettagliata che specifica gli importi in base agli scaglioni contributivi e di reddito, con differenze anche tra ex dipendenti e autonomi. Brutte notizie invece, per alcune categorie di lavoratori.
Sono esclusi dalla quattordicesima mensilità i lavoratori autonomi, poiché la gratifica è legata a specifici contratti collettivi riservati al lavoro dipendente. Restano esclusi anche i dipendenti pubblici, il cui trattamento economico non prevede questa mensilità aggiuntiva. Inoltre, tirocinanti, stagisti e collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.) non ricevono la quattordicesima, in quanto non sono formalmente assunti come dipendenti e quindi non rientrano nelle categorie tutelate dai contratti collettivi che la prevedono.