Papa Leone XIV scrive una lettera agli ebrei: “Dovete…”

Leone XIV ha un fitto calendario in agenda, con un compito non certo facile: quello di dover guidare la chiesa in un periodo molto delicato sotto l’aspetto politico, sociale, economico, contemperando le idee di conservatori e progressisti e cercando di fronteggiare il più possibile tutte le emergenze contingenti.
Lungi dall’essere una realtà a parte, la Chiesa non può, gioco forza, ignorare quello che succede nel resto del mondo e di situazioni in bilico ce ne sono tantissime. Il nuovo pontefice ha scritto una lettera agli ebrei, di cui vi parleremo, allo scopo di provare a ricucire gli strappi col mondo ebraico che si sono creati in questi ultimi due anni.
Mai come in questo momento, i rapporti tra l’ebraismo e il cattolicesimo sono precari e il nuovo Papa, essendone consapevole, deve cercare di appianarli. Ora che, in veste di successore di Papa Francesco, ha assunto le redini del pontificato, prendendo il possesso degli account social di Bergoglio, su X e Twitter, possiamo iniziare a capire quale sarà l’indirizzo che osserverà in merito a parecchie questioni.
Dall’ 8 maggio, giorno della sua elezione, ad oggi, il pontefice ha avuto un’agenda piena zeppa di impegni e in tutto questo, ha trovato il tempo per scrivere una missiva.
Papa Leone XIV ha redatto una lettera agli ebrei, dicendo loro che devono fare delle cose ma cosa di preciso?
Papa Leone XIV ha voluto inviare un messaggio al rabbino Noam Marans, direttore degli affari religiosi dell’American Jewish Commettee (AJC), una delle più antiche organizzazioni ebraiche americane ,fondata nel 1906 per la difesa dei diritti civili e dell’ebraismo.
Si tratta di un testo molto piccolo, dal quale si evince la necessità di lasciarsi alle spalle contrasti e polemiche che possono solo arrecare danni. Ma torniamo al contenuto di questo messaggio, che sta facendo il giro del mondo grazie al potere tempestivo dell’informazione.
Il Papa ha scritto: “I cardinali di Santa Romana Chiesa mi hanno eletto come supremo pastore della Chiesa cattolica. Sono lieto di informare che la solenne inaugurazione del mio pontificato sarà celebrata a San Pietro il 18 maggio. Sperando nell’assistenza dell’Altissimo, mi impegno a continuare e rafforzare il dialogo e la cooperazione con il popolo ebraico nello spirito del Concilio Vaticano IIe nella dichiarazione Nostra Aetate”, menzionando uno dei documenti conciliari che è ritenuto la guida dei rapporti con gli ebrei, di cui quest’anno ricorre il sessantesimo anniversario.
Nel 1965, Paolo VI firmò una Declaratio per la mutua comprensione tra le fedi, un testo che cancellava l’accusa di deicidio che pendeva sugli ebrei da tanti secoli e che era alla base di tante persecuzioni e discriminazioni di questo popolo.
Il messaggio che Papa Leone XIV ha inviato al rabbino Marans, inequivocabile quanto a contenuto, ha fatto tirare un sospiro di sollievo all’intero mondo ebraico. Alla messa di intronizzazione del nuovo pontefice, prevista per domenica, saranno presenti diversi rabbini e anche il presidente israeliano Herzog, mentre lunedì prossimo, nel Palazzo apostolico verrà ricevuta una delegazione ebraica.