Conte contro il governo Meloni: “Andate a casa incapaci, con me l’Italia era una Ferrari”

Giuseppe Conte protagonista a DiMartedì: un intervento tra critica, autocelebrazione e strategia politica
Ieri sera, nell’ambito del talk show di La7 condotto da Giovanni Floris, Giuseppe Conte ha fatto sentire la propria voce con un intervento che ha suscitato numerosi commenti e interpretazioni nel panorama politico italiano. L’ex presidente del Consiglio, attuale leader del Movimento 5 Stelle, ha approfittato dell’occasione per indirizzare dure critiche al governo Meloni, ma anche per rimarcare il proprio ruolo e rivendicare il passato governo a Palazzo Chigi, utilizzando toni e battute dal sapore nostalgico e autocelebrativo.
Un attacco “senza demonizzazione”, ma deciso
Conte ha aperto il suo intervento con una dichiarazione inaspettata, rifiutando la demonizzazione della destra, e sottolineando come, dopo la vittoria elettorale di Fratelli d’Italia nel 2022, non abbia utilizzato retorica antifascista come invece fanno altri segmenti dell’opposizione. Questa precisazione ha rappresentato un tentativo di distinguersi dai toni più aspri spesso adottati da partiti come il Partito Democratico e le forze dell’Alleanza Verdi-Sinistra.
Tuttavia, dopo questa apertura più moderata, Conte ha virato verso un discorso più deciso e diretto, arrivando a chiedere “dovete andare a casa perché siete incapaci” – parole che hanno sollevato interrogativi circa il senso democratico di una simile richiesta, considerando che l’attuale maggioranza, composta da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi Moderati, gode di ampia fiducia nei sondaggi.
Il paragone automobilistico: dall’euforia al declino
Il momento clou della serata è stato senza dubbio quando Giuseppe Conte ha utilizzato una metafora automobilistica per descrivere l’attuale situazione politica italiana. “Avevate una Ferrari e la state facendo andare peggio di un’utilitaria di vecchio modello”, ha affermato rivolgendosi all’esecutivo Meloni. Alla domanda di Giovanni Floris se la Ferrari fosse quella lasciata da lui stesso, l’ex premier ha risposto con entusiasmo “È evidente”, alimentando un’immagine di autocelebrazione e di confronto tra passato e presente.
Conte ha poi rivendicato di aver lasciato un’Italia in condizioni migliori rispetto a quelle attuali, sostenendo che il governo Meloni stia “mettendo in ginocchio il Paese”. Parole forti, che sembrano voler riscrivere il racconto di un passato recente in cui i 5 Stelle, al governo, avrebbero mostrato efficacia e virtù in un contesto complesso segnato da emergenze sanitarie, economiche e istituzionali.
La strategia dell’opposizione in fase di ridefinizione
L’intervento di Giuseppe Conte si inserisce in un quadro strategico più ampio di una opposizione che cerca di riconquistare centralità politica. Il Movimento 5 Stelle si presenta come principale forza critica dell’attuale maggioranza, ma deve fronteggiare un’alleanza di centrodestra con ancora larga presa sugli elettori e forte consenso nei sondaggi.
L’approccio di Conte sembra puntare sia a indirizzare critiche contro la gestione di Giorgia Meloni, sia a differenziarsi dagli alleati di sinistra, con un metodo e un linguaggio che cercano di avere un effetto più incisivo e meno polarizzante. La scelta di mettere in discussione l’efficacia del governo in carica, senza ricorrere a un plistico linguaggio demonizzante, si rivela una strategia volta a intercettare il malcontento e a riscrivere, in chiave più favorevole, il recente passato politico del Movimento 5 Stelle.
In definitiva, l’intervento di Giuseppe Conte rappresenta un momento chiave di una opposizione che intende riaffermare il proprio ruolo di protagonismo e di critica, sfruttando anche il ricordo del passato per sostenere la necessità di un cambio di passo da parte di chi oggi guida l’Italia.