Giorgia Meloni, attacco senza precedenti: “Fa ridere il mondo..

Giorgia Meloni è la prima donna a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio nella storia della Repubblica Italiana. Ha iniziato il suo percorso politico giovanissima, militando nel Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano.

La sua ascesa è stata rapida e costante, culminata con la fondazione di Fratelli d’Italia nel 2012, partito di cui è ancora leader e che ha condotto al successo nelle elezioni politiche del 2022. I suoi punti chiave del programma elettorale, quali sovranità, difesa dell’identità nazionale, sicurezza e controllo dell’immigrazione, le hanno permesso di conquistare una larga fetta dell’elettorato.

Una volta a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni ha dovuto confrontarsi con la complessità del governo, della politica europea e degli equilibri internazionali. Ha mantenuto un orientamento atlantista, rafforzando i rapporti con gli Stati Uniti e sostenendo l’Ucraina nel contro la Russia. Sul piano interno, la sua agenda ha puntato su famiglia, natalità e riforma istituzionale.

Tuttavia, non sono mancate le polemiche: dalla gestione dell’immigrazione ai rapporti con l’opposizione, fino alle critiche per alcune nomine e dichiarazioni di membri della sua maggioranza. Giorgia Meloni resta una figura centrale e divisiva della politica italiana.

Per i suoi sostenitori rappresenta il simbolo di un cambiamento atteso da anni, per i suoi critici incarna una visione conservatrice e a tratti ideologica del potere. In queste ore è arrivato l’ennesimo attacco contro la premier italiana. Parole dure che stanno facendo il giro del web.

Ospite del celebre salotto televisivo Otto e mezzo (La7), Pier Luigi Bersani ha commentato con sarcasmo l’assenza di Giorgia Meloni dal mini-vertice tra Trump, Macron, Starmer e Zelensky in Vaticano prima dei funerali di Papa Francesco. “La tesi di Palazzo Chigi che la Meloni sia una burattinaia internazionale è ridicola – ha detto – Leader come Trump o Putin non hanno bisogno di mediatori, e se li cercassero, non sceglierebbero chi non ha una posizione chiara”.

Per l’esponente di centrosinistra, la Meloni non avrebbe minimamente le carte in regola per fungere da mediatore dei potenti della Terra, destinata invece a restare nell’ombra nello scacchiere internazionale. Bersani ha criticato il fatto che, mentre Roma diventava per qualche giorno il centro del mondo, la premier abbia preferito farsi fotografare a pranzo con Javier Milei anziché cogliere l’occasione per promuovere l’immagine dell’Italia come luogo di dialogo e pace.

Doveva dire: ‘Ecco Roma, città dell’universalismo’. Invece ci ritroviamo a discutere di sedie e protocolli, mentre all’estero ridono di noi“, ha aggiunto. L’ex segretario Pd ha poi affrontato il messaggio video inviato da Meloni per il 50° anniversario del decesso di Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù a cui è stata spezzata la vita nel 1975.

Pur riconoscendo la legittimità della commemorazione, Bersani ha accusato la premier di “memoria selettiva”: “Il 12 giugno cadono anche i 50 anni dalla scomparsa  di Alceste Campanile, ragazzo a cui è stata tolta la vita da un estremista di destra. Eppure, Meloni ancora non riconosce la strage di Bologna come fascista, nonostante le sentenze”.

Un’occasione persa, secondo lui, per un vero gesto di pacificazione nazionale. Tra politica estera e memoria divisa, la critica di Bersani dipinge un’immagine di Meloni incapace di capitalizzare i momenti simbolici, preferendo alleanze con figure controverse (Orbán, Milei) a una narrazione unitaria.

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