Riscaldamenti, quando si possono accendere i termosifoni. Le date 2024 in tutte le aree geografiche

L’inverno è arrivato in anticipo quest’anno in molte zone d’Italia. Le temperature sono ancora lontane dallo zero, ma rispetto al passato il cambio di stagione è stato molto più netto. Da inizio settembre, varie aree del Paese hanno dovuto fare i conti con nubifragigrandinate, e in alcune zone delle Alpi è già apparsa la neve.

Nonostante il clima rigido, gli italiani dovranno ancora aspettare per accendere i termosifoni in casa. Come noto, ogni anno c’è un preciso calendario che regola l’attivazione degli impianti di riscaldamento. Poco fa sono state rese note le date in cui sarà possibile farlo. Chi sperava di trovare un po’ di sollievo tra le mura domestiche, dovrà attendere. Per i trasgressori previste multe da 500 a 3mila euro.

Quando si possono accendere i termosifoni. Le date 2024 in tutte le aree geografiche

L’Italia è suddivisa in sei zone climatiche (da A a F), a seconda delle condizioni climatiche medie della zona in cui si trova ciascun comune. La classificazione dipende dalle temperature medie annuali e ogni zona ha regole precise riguardo l’accensione del riscaldamento. Nella Zona A si trovano i territori più caldi, mentre nella Zona F quelli più freddi.

In Zona A i termosifoni possono essere tenuti accesi dal 1° dicembre al 15 marzo, per un massimo di sei ore al giorno. In Zona B dal 1° dicembre al 31 marzo, per un massimo di otto ore al giorno. In Zona C la data di attivazione è il 15 novembre, con spegnimento previsto per il 31 marzo, per dieci ore al giorno. In Zona D il riscaldamento è attivo dal 1° novembre al 15 aprile, per 12 ore al giorno. In Zona E termosifoni accesi dal 15 ottobre al 15 aprile, per 14 ore al giorno. In Zona F non ci sono limitazioni. Per tutte queste zone, la normativa statale prevede una temperatura di 19°C, con una tolleranza di due gradi.

Ma quali province ricadono in ciascuna zona? In Zona A troviamo Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa. In Zona B, invece, Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani. Proseguendo, in Zona C ci sono altre città del centro-sud: Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto.

In Zona D troviamo Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia e Viterbo.

In Zona E si contano 45 province: Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza. Infine, nella Zona F, la più fredda, troviamo Belluno, Cuneo e Trento.

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