“Ora vi dico di mamma”. Pierina Paganelli, la figlia rompe il silenzio: non era mai intervenuta
Omicidio Pierina Paganelli, i figli rompono il silenzio. È passato quasi un anno dall’omicidio della 78enne uccisa con 29 coltellate la notte del 3 ottobre nel garage di casa. L’unico indagato per il delitto è Louis Dassilva, in carcere dallo scorso luglio. Nei giorni scorsi si è saputo che gli investigatori hanno trovato la t-shirt usata dal killer la sera in cui è stata ammazzata la pensionata.
Sulla maglietta non ci sarebbero tracce di sangue. La scientifica ha poi sequestrato pure un paio di occhiali da lavoro con lenti trasparenti, gli stessi indossati dall’assassino quella sera. Della vicenda si sta interessando anche la nota criminologa Roberta Bruzzone, che è consulente per la difesa del 34enne senegalese, convinta della sua innocenza. Ora, dopo mesi di illazioni, supposizioni e polemiche, a parlare sono per la prima volta i figli.
I figli di Pierina, Chiara e Giacomo, parlano per la prima volta
Gli inquirenti sono convinti che Louis Dassilva abbia ucciso Pierina perché la signora aveva scoperto la sua relazione con la nuora. Fino ad ora i figli della donna uccisa non avevano mai parlato. Adesso Chiara Saponi, figlia della 78enne, ha deciso di dire la sua: “Voglio che la persona che ha tolto la luce dagli occhi di mia madre ne risponda alla Giustizia. Ha agito come un vigliacco aggredendo al buio una donna anziana che non ha potuto difendersi”.
È stata l’agenzia Ansa a raccogliere lo sfogo della donna che ha aggiunto: “Quello che mi fa più soffrire è quando parlano male di nostra madre che non si può più difendere”. Chiara prosegue con un appello: “Non parlate male di mia mamma è una stretta al cuore ancora più forte […]”. “Mia mamma era una donna a cui piaceva mettere le cose in chiaro, nel senso che a lei non bastava sentire una sola campana come per la maggior parte delle persone. Quando c’era un problema lei voleva sentire le due versioni, poi se c’era qualcosa lo faceva altrimenti diceva ‘ok fate voi’. Farla passare come una pettegola, come un’impicciona nella vita di coppia dei figli, è ingiusto“.
“Li abbiamo sentiti – dice ancora Chiara – i commenti del tipo ma ‘chissà perché non parlano cosa hanno da nascondere’ (riferito ai figli di Pierina, ndr), se parliamo ci dicono eccoli ‘adesso prendono in giro anche loro’, se mostriamo il nostro dolore, sembriamo esagerati, se non lo facciamo e stiamo zitti ci dicono che non abbiamo cuore. Insomma come facciamo facciamo male, ma noi siamo le vittime di tutta questa vicenda che ci ha tolto la mamma in maniera crudele”.
Anche il fratello Giacomo ha parlato: “Siamo stati sempre fiduciosi nei confronti degli inquirenti. Noi eravamo molto fiduciosi. Ma in televisione, passavano i mesi e vedevamo sempre persone arrivare a conclusioni sbagliate, li sentivamo dire ‘i poliziotti brancolano nel buio’, oppure ‘è stato il vicino con i fiori’ quando nei vari nei programmi tv era emersa la falsa pista di quel signore anziano che per ringraziare aveva mandato dei fiori alla mamma, quasi ad insinuare cose diverse dalla realtà. “In tutti questi mesi strazianti, le istituzioni le abbiamo sempre sentite vicine, loro rappresentano la mamma e sono dalla parte della mamma e ci hanno sempre detto di volere solo una cosa, fare giustizia per nostra madre”.