“Cosa fa ogni mattina”. Simona Ventura, la confessione intima su Giovanni Terzi
Simona Ventura e Giovanni Terzi si sono uniti in matrimonio dopo 6 anni insieme. E ora la conduttrice televisiva ha rilasciato una dichiarazione importantissima sul marito, che ha riguardato anche gli aspetti più intimi della sua vita di coppia. Intervistata da Vanity Fair, si è inizialmente soffermata sulle nozze e sulla sua immensa felicità derivata dai fiori di arancio.
Infatti, Simona Ventura ha esclamato a proposito di Giovanni Terzi: “Sono felice che Giovanni me l’abbia chiesto. A Ballando con le stelle, in un modo molto romantico. Quando in amore hai fallito una volta, pensi che sia molto difficile recuperare. Avere sposato Giovanni è come se avesse rimesso in ordine tante cose. Nessuno dei due immaginava di incontrare l’altro. Quando ci siamo conosciuti io ero single da poco dopo una lunga storia e pensavo che non sarei mai più stata in coppia”.
Simona Ventura svela cosa fa Giovanni Terzi a letto ogni mattina
Prima di dirvi cosa ha raccontato Simona Ventura su ciò che avviene nel loro letto tutte le mattine, lei ha aggiunto sul matrimonio con Giovanni Terzi: “Mi dicevo: ‘Non è andata bene, pazienza. Pensa al lavoro, ai tuoi figli’. Ero convinta che non ero più adatta per le relazioni, poi la vita mi ha messo davanti una sorpresa. E le pedine, all’improvviso, sono andate tutte al loro posto”. E infatti non potrebbe essere più felice di così.
Dal 6 luglio sono ufficialmente marito e moglie, anche se Simona e Giovanni si amano alla follia da tanti anni. E lui compie quotidianamente un gesto che sarebbe apprezzato da tutte le donne: “A me Giovanni porta il caffè a letto, tutte le mattine. Alle sette meno un quarto, accompagnato da un biglietto. Mi scrive tante cose romantiche. Mi rendo conto – ha aggiunto a Vanity Fair – che si tratta di un amore eccezionale alla nostra età, soprattutto per me, ma sono molto felice di poter vivere un sentimento così intenso e passionale”.
Infine, l’amata conduttrice ha concluso così: “Io e lui abbiamo avuto, in passato, esperienze simili. Abbiamo provato gli stessi dolori, siamo caduti, ci siamo riconosciuti subito”.