Chiara Petrolini accusata di aver ucciso i suoi due neonati: “Non mangiava per non far vedere la pancia”
Si chiama Chiara Petrolini la studentessa universitaria di giurisprudenza di 22 anni accusata di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. La ragazza avrebbe confessato tutto, dopo il ritrovamento dei corpi di due neonati nel giardino. Secondo la ricostruzione degli investigatori su quanto accaduto nel villino bifamiliare di via Baietta a Vignale di Traversetolo in provincia di Parma, la giovane avrebbe fatto tutto da sola: sono comunque al vaglio le posizioni di altre sei persone, che potrebbero averla aiutata. L’avvocato di Chiara, Nicola Tria, nel frattempo ha fatto sapere che lei «non parlerà con nessuno finché non sarà tutto chiaro». Ma secondo una fonte accreditata la ragazza «non mangiava più per non ingrassare e non far crescere la pancia». E una sua amica dice che Petrolini era «serena come sempre: non un segnale da parte sua. Una tranquillità che ora mi fa paura».
Il primo neonato seppellito in giardino era stato trovato il 9 agosto scorso. «Ho fatto tutto da sola. Ho dato alla luce il bambino senza l’aiuto di nessuno» aveva raccontato Chiara agli inquirenti. La giovane avrebbe partorito nel bagno di casa sua senza che nessuno la sentisse. Poi sarebbe uscita con le amiche e in seguito lo avrebbe seppellito in giardino. Il giorno dopo sarebbe partita con la famiglia per le vacanze a New York.
Proprio mentre la giovane era fuori, ol cane della famiglia aveva cominciato a scavare in giardino e la nonna, che aveva la responsabilità della casa, si è accorta del cadavere e ha chiamato il 112. Il neonato aveva avuto una gestazione di almeno 40 settimane. La donna lo aveva scambiato per un animale. Il ritrovamento del secondo neonato è invece arrivato dopo, a seguito del lavoro degli investigatori.
«Nessuno all’infuori della ragazza era a conoscenza della gravidanza», ha detto il procuratore di Parma Alfonso D’Avino. «La gestazione non è stata seguita da nessuna figura professionale (ginecologo, medico di famiglia). Il parto è avvenuto in casa, fuori da contesti ospedalieri», ha aggiunto. Il fidanzato di Chiara (o l’ex, come si era scritto), ovvero Emanuele, dice a La Stampa che «io quel figlio lo avrei tenuto. Potevo tenerlo anche da solo. Ho 22 anni, ma lavoro e mia madre mi avrebbe aiutato».
Una delle amiche più strette di Petrolini ha parlato invece con Repubblica. «Sono ancora sconvolta. Ho dovuto ripercorrere passo passo tutto perché sono stata interrogata dal Ris. Non riesco a riprendermi». La ragazza ha detto che da parte di Chiara non c’è stato nessun segnale o accenno a quello che stava vivendo: «Una tranquillità che ora mi fa paura. Per non dire di quei due neonati morti. Non riesco a non pensarci».