ANZIANA RUBA PER FAME, IL GIUDICE LA CONDANNA

In un’Italia in ginocchio, sempre più oberata da bollette esorbitanti, dai prezzi dei beni di prima necessità alle stelle, da un caro vita che è impossibile da tollerare, in tanti non ce la fanno ad arrivare a fine mese.

Non parliamo solo di giovani famiglie ma anche di anziani, soli, abbandonati, disperati. Con la pandemia e con la crisi energetica economica internazionale, il caro prezzi, per via dell’inflazione, colpisce il carrello della spesa.

Sale il numero di coloro che non riescono più a garantirsi un pasto adeguato, ma anche di quelli che sono tentati dalla ricerca di soluzioni illegali. Il carovita spinge i furti nei supermercati, in quanto il settore alimentare è quello più preso di mira.

Si parla di furti di necessità, legati al bisogno di non morire di fame ma la legge non transige. Non sorvola ora, non ha sorvolato nel 2013, ad esempio, quando una vecchina ha subito una pesante condanna per quanto commesso.

I fatti, pur risalenti al periodo pre-crisi cruciale per il mondo intero, sono indice di un problema già esistente: quello della necessità di dover provvedere alla propria alimentazione, non riuscendo a comprare, per mancanza di denaro, pasta, pane, latte, insomma, beni di prima necessità. Questo stato di cose ha portato un’anziana 80enne a compiere un gesto illegale.

Una vecchina di Genova, ex segretaria d’azienda, in evidente stato di povertà, ha rubato generi alimentari del valore complessivo di 20 euro. La donna, rimasta vedova, in condizioni di ristretta economica, travolta dalla disperazione, è stata colta in flagrante a rubare in un supermercato. Il valore del bottino? 20 euro e i beni sottratti pane, carne, biscotti e una bottiglia di limoncello.

Ma non ci sono stati sconti. I giudici l’hanno punita e anche pesantemente. Accusata di furto aggravato, è stata condannata a 2 mesi e 20 giorni di reclusione. Dopo la denuncia, come previsto dalla legge, si è tenuto il processo sino alla condanna. A nulla sono servite le parole dell’avvocato difensore dell’80enne che ha invocato lo stato di necessità a causa di una evidente indigenza economica.

I giudici non hanno voluto sentire ragioni e l’hanno punita anche amaramente. Una storia dall’epilogo completamente diverso riguarda una anziana signora di Ferentino, in provincia di Frosinone, che è stata sorpresa a rubare in un supermercato del piccolo centro peer fame. L’82enne lo ha supplicato di non chiamare i carabinieri, non volendo che i suoi nipoti lo sapessero.

Il titolare non solo non ha chiamato le forze dell’ordine, ma le ha regalato la spesa, impietosito dalla situazione di indigenza della povera vecchietta, vedova, che vive con una piccola pensione e che ha deciso di non chiedere una mano ai suoi quattro figli, essendo anche loro in difficoltà. Sono storie di chi è stato piegato dalla crisi, di chi non se la sente di chiedere un aiuto, di chi, dopo una lunga esistenza trascorsa a lavorare dignitosamente, non poteva certo immaginare di affrontare in ristrettezza gli ultimi anni della sua vita. Anche gli anziani, proprio come i più giovani, sono vittime della crisi, non dimentichiamocelo.

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