Benedetto XVI, la salma a San Pietro: cosa non indossa a differenza di Giovanni Paolo II

Nella mattina del 2 gennaio la salma di Benedetto XVI è stata esposta a San Pietro. Le porte sono state aperte alle 9 per permettere ai fedeli di rendere l’ultimo omaggio al Papa emerito scomparso il 31 gennaio a 95 anni. La piazza ha iniziato a riempirsi alle prime ore del mattino e sono attese 3mila persone al giorno. Ha fatto la sua visita privata il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni è stata tra i primi fedeli a raggiungere la Basilica. Sono attesi i due presidenti delle camere, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa.

Le immagini della salma del Papa emerito Benedetto XVI sono state diffuse da Vatican Media: due foto del corpo di Ratzinger che si trovava all’interno del Monastero Mater Ecclesiae. Si nota il Papa emerito vestito con paramenti liturgici rossi e la mitra papale. E si può osservare anche una differenza rispetto alle immagini di Giovanni Paolo II: Benedetto XVI è un Papa emerito e non indossa il pallio, cioè paramento liturgico usato nella Chiesa cattolica, costituito da una striscia di stoffa di lana bianca avvolta sulle spalle. Rappresenta la pecora che il pastore porta sulle sue spalle come il Cristo ed è pertanto simbolo del compito pastorale di chi lo indossa.

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Benedetto XVI, la salma a San Pietro: non indossa il pallio
Nella cappellina del Mater Ecclesiae si possono anche vedere sullo sfondo anche un albero di Natale e un presepe. Accanto alle spoglie del Papa emerito un mazzo di fiori. La macchina della sicurezza, che vigila sul corpo, sarà in moto per tutta la settimana. Agli uomini della gendarmeria vaticana, nella piazza si sono anche aggiunte le forze dell’ordine in borghese. Tantissimi i fedeli in queste ore che hanno voluto dare l’estremo saluto a Benedetto XVI.

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“Papa Francesco è stato il primo ad arrivare al Monastero Mater Ecclesiae dopo la morte del Papa emerito”, ha reso noto il portavoce vaticano, precisando che il suo arrivo risale a pochi minuti dopo il decesso, di cui Bergoglio è stato avvertito da mons. Georg Gänswein, suo segretario particolare e prefetto della Casa pontificia. A vegliare il corpo del Papa – ha proseguito Bruni – c’è tutta la sua ‘famiglia’ che lo ha sempre accompagnato, alternandosi al suo capezzale: oltre a mons. Gänswein, le quattro Memores Domini e il suo medico personale.

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Le ultime parole di Ratzinger sono state raccolte da un infermiere. “Benedetto XVI – racconta commosso il suo segretario, il vescovo Georg Gänswein – con un filo di voce, ma in modo ben distinguibile, ha detto, in italiano: ‘Signore ti amo!’ Io in quel momento non c’ero, ma l’infermiere me l’ha raccontato poco dopo. Sono state le sue ultime parole comprensibili, perché successivamente non è stato più grado di esprimersi”.

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