MUORE E IL GIORNO DEL FUNERALE ESAUDISCONO IL SUO ULTIMO DESIDERIO: LASCIARGLI I SOLDI NELLA TOMBA

Una storia decisamente forte, quella che sto per raccontarvi e che, a mio avviso, offre forti spunti di riflessione sulla durata effimera della vita e su come dovrebbe essere vissuta.

Premettendo che, non essendo un giudice, non sono qui a far la morale a nessuno, a volte, in una società sempre più improntata al materialismo, si crede di poter comprare tutto, anche i sentimenti, col denaro.

E’ come se tutto il resto non contasse, dinnanzi a quello che molti chiamano Dio denaro. C’è chi ostenta bei macchinoni, chi borse dal valore stratosferico, chi il lusso della sua casa.

E’ una lotta, una competizione sfrenata verso chi più possiede, a scapito dei valori veri, quelli che non possono essere comprati. Parlo dell’affetto, della stima, della generosità.

Ecco che, in un mondo sempre più avido, occorrerebbe, forse, tornare a ciò che realmente conta. Mi sono imbattuta per caso, sul web, in questa storia che ho deciso di raccontarvi.

Come il saggio Totò insegna nella sua “A’ livella”, dinnanzi alla morte non ci sono distinzioni. In questo, è democratica. Non le importa se uno veste Gucci o se porta addosso le robe acquistate al mercatino. Se ne frega dello sfarzo, del lusso, delle apparenze.

C’è chi trascorre una vita intera a far cose giuste perché vuole lasciare agli altri qualcosa di positivo; chi, invece, diametralmente opposto, non si preoccupa di questo ma solo di se stesso. Parliamo degli egoisti, di quelli con il cuore di pietra, degli opportunisti, di chi bada solo e unicamente ai suoi interessi. A questa gente, degli altri non importa nulla. Si tratta di persone avide, che tendono ad accumulare denaro per poterlo spendere per se.

In questo contesto, si inserisce la storia di una vedova che, essendo molto diversa caratterialmente rispetto al marito defunto, ha fatto un gesto che, chi ha avuto modo di leggere, ha ritenuto davvero sconvolgente. Il marito era un uomo che, dopo aver lavorato sodo per una vita intera pur di guadagnare soldi, si era arrogato il diritto di meritarli tutti, tenendoli ben conservati, senza spenderne neanche una minima parte per far un regalo alla moglie, per sorprenderla.

Poco prima di morire, si sa, ognuno esprime il suo ultimo desiderio. C’è chi desidera ricevere in dono qualcosa, fare qualcosa che sognava da tempo, chi chiede di sistemare nella sua bara un oggetto in particolare. In quest’ultima categoria rientra il defunto di cui vi sto parlando che, prima di spirare, ha chiesto alla moglie, da vero tirchio, di prendere tutto il suo denaro e metterglielo nella tomba perché voleva portarsi tutti i suoi soldi nell’Aldilà.

Nel giorno del trapasso, poco prima che i becchini chiudessero la bara, la moglie chiese loro di aspettare un attimo. Lei, che era stata per tutto il tempo seduta accanto al corpo del marito, circondata da amici e parenti, si era portata dietro una scatola di scarpe che mise all’interno del feretro. Un’ amica, che le era vicino, le disse: “Spero che tu non sia stata così pazza da mettere tutti quei soldi nella bara di quell’uomo vecchio e tirchio.” E la vedova rispose: “Sì, glielo avevo promesso. Sono una buona cristiana e non posso mentire. Gli ho promesso che avrei messo quei soldi in quella bara con lui.”. L’amica le tuonò :“Mi stai dicendo che hai messo ogni centesimo dei suoi soldi nella bara con lui?” e lei rispose: “Si, l’ho fatto, ho preso tutti i soldi, li ho messi nel mio conto bancario e poi ho fatto un assegno a nome suo”.

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