REDDITO DI CITTADINANZA, C’È LA CONFERMA: È APPENA ARRIVATO L’ANNUNCIO

E’ trascorsa solo una settimana dalle elezioni politiche che hanno visto il trionfo della colazione di centrodestra, capitanata da Giorgia Meloni. Una vittoria, in realtà, che aleggiava da diverso tempo, sulla base dei sondaggi effettuati tra gli elettori.

Ma ora è il tempo di mettersi seriamente al lavoro per concretizzare gli obiettivi che i vittoriosi si sono posti. Mentre ci si prepara alla formazione del nuovo governo, con la Meloni probabilmente premier, sono davvero tanti i punti salienti sui quali si dovrà ben discutere.

In particolare, in agenda ci sono diverse e ingenti misure economiche tra le quali flat tax, abbattimento del costo del lavoro, maggior sostegno alle famiglie e alle imprese e, dulcis in fundo, abolizione del reddito di cittadinanza.

Si tratta di obiettivi decisamente ambiziosi tanto che gli economisti stanno già facendo i conteggi di quanto questi interventi possano essere gravosi per le casse dello Stato italiano.

Ma per il popolo preme capire, una volta per tutte, le sorti del reddito di cittadinanza. Cosa ne sarà del cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle? Si deciderà per davvero di abolirlo? 

Se i percettori chiedono che, prima di toglierlo, i politici vittoriosi debbano preoccuparsi di trovar loro un lavoro; Conte è stato tassativo, all’indomani dai risultati delle elezioni. In conferenza stampa, il presidente del M5S ha tuonato: “Sul reddito di cittadinanza saremo una barriera insuperabile. Chi pensa di toccarlo dovrà fare i conti con noi”. 

La Meloni vorrebbe sostituire il reddito di cittadinanza con il reddito di solidarietà. Si tratta di un sussidio rivolto solo ai non occupati di età superiore ai 60, alle famiglie con minori o persone con disabilità, mentre non spetterebbe alcun beneficio ai genitori senza un lavoro e (questo mi pare ovvio) ai furbetti che non ne avrebbero diritto. Stando a quanto recentemente affermato dalla stessa Meloni, così facendo, il sussidio vedrebbe i suoi percettori dimezzati.

Al malcontento e alla preoccupazione di coloro che realmente necessitano del Rdc per andare avanti, si aggiunte il monito della Commissione Europea, rivolto a tutti gli Stati membri, Italia compresa. Per essa, il Rdc è uno strumento che ha un ruolo chiave durante le recessioni economiche e che quindi non va abolito.

Nel documento comunitario si legge: “Un reddito minimo è estremamente rilevante nell’attuale contesto di aumento dei prezzi dell’energia e dell’inflazione. Sarà importante che gli Stati membri modernizzino i propri ammortizzatori sociali con un approccio di inclusione attiva per aiutare i più bisognosi”. Già la madre della Meloni, Anna Panatore, intervistata subito dopo la vittoria di sua figlia, aveva espresso un desiderio: “Adesso mi aspetto per prima cosa che mia figlia tolga il reddito di cittadinanza”. 

Parole che sono perfettamente in linea con il pensiero dell’attuale capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida che auspica una cancellazione del sussidio introdotto nel 2019 dal governo Conte I o comunque un dimezzamento dei percettori, come ha sempre sostenuto Ignazio La Russa. Insomma, la Meloni, fresca di vittoria, si troverà a fronteggiare una questione molto complessa; un bel rompicapo, per un popolo sempre più gravato dal caro vita che è destinato ad aumentare durante la stagione invernale.

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