“Mia figlia no”. Giorgia Meloni, la drastica decisione per la piccola Ginevra

Giorgia Meloni protegge la figlia Ginevra. Una decisione quasi del tutto inevitabile per Giorgia Meloni all’indomani della vittoria delle elezioni 2022. Un clamore mediatico da cui la figlia andrebbe difesa, questa la decisione presa insieme al compagno Andrea Giambruno e nel rispetto della Carta di Treviso.

Giorgia Meloni protegge la figlia Ginevra. La decisione precede l’incarico affidato a Anna Bernardini De Pace di inviare una diffida agli organi di stampa

Giorgia Meloni protegge la figlia Ginevra richiamo

Giorgia Meloni protegge la figlia Ginevra. Il richiamo a tutti i mezzi di informazione

Una decisione significativa al fine di proteggere Ginevra ed evitare quello che “già incautamente e illegittimamente accaduto in queste ore”. Non un invito, dunque, ma un vero e proprio richiamo inviato a tutti i mezi di informazioni. Nello specifico nella lettera della legale si legge: “Giorgia Meloni e Andrea Giambruno, mio tramite, invitano ogni mezzo di informazione pubblico o privato, cartaceo o online – agenzie di stampa, editori, quotidiani, rotocalchi, riviste, magazine, periodici, settimanali – a evitare in qualunque e con qualunque mezzo di pubblicare o divulgare immagini che ritraggano la figlia minore”. (Giorgia Meloni, tutti a cercarla per quasi 24 ore dopo il voto. Mistero svelato).

Giorgia Meloni protegge la figlia Ginevra richiamo

E ancora: “Ad astenersi altresì dal pedinarla, accerchiarla e intimorirla con presenze inopportune nonché, infine, dal rendere pubblici e riconoscibili, anche visivamente, nomi, indirizzi e recapiti dei luoghi abitualmente frequentati dalla minore (casa, scuola, centri sportivi e ricreativi, e altro), come già incautamente e illegittimamente accaduto in queste ore”.

Giorgia Meloni protegge la figlia Ginevra richiamo

Informa Bernardini de Pace che “chiunque disattenderà questi moniti, andrà incontro alle inevitabili conseguenze di legge in tutte le opportune sedi, giudiziarie e disciplinari”. Infatti il richiamo si ispira all’attuale normativa in materia di privacy e all’articolo 2 della Carta di Treviso, che impone la protezione dei dati personali dei minorenni.

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