ITALIA, 12ENNE VIOLENTATA DAL VICINO DI CASA. IL PADRE DECIDE DI FARSI GIUSTIZIA DA SOLO

Il tema delle violenze sui minori è uno dei più scottanti ma sui quali, ancora oggi, vige la logica della minimizzazione e negazione. Purtroppo, e questo è confermato dai dati, le violenze si consumano soprattutto in ambito familiare.

Questo comporta un rischio gravissimo: la reiterazione del reato, che resta invisibile alle autorità, ma che diventa sempre più lacerante sulle piccole vittime.

Enormi e spesso irreversibili i danni psicologici derivanti dalle violenze sessuali sui minori. Si parte, quasi sempre, da aggressioni, punizioni corporali o gravi attentati all’integrità fisica, come percosse, calci, morsi, tentativi di soffocamento, strangolamento.

E ancora bruciature, scottature, tentativi di avvelenamento. Fino ad arrivare alla violenza sessuale vera e propria. E i dati sono terrorizzanti. In Italia, ogni giorno la cronaca ci riporta casi di questo tipo.

L’ultimo, che ha scosso profondamente il popolo del web, su cui la terribile notizia ha iniziato a circolare, si è verificato al Pilastro, un rione periferico di Bologna, che si estende a nord-est della città.

Parliamo di un quartiere in cui le risse sono all’ordine del giorno, in cui la vita allenata a farsi giustizia da sé. Questo è quello che ha fatto uno dei residenti di tale rione, dopo aver saputo quello che un genitore non avrebbe mai immaginato, neanche lontanamente, di poter sentire.

Sua figlia, una bimba di 12 anni, è stata violentata da un vicino di casa 30enne. E’ stata la vittima stessa a raccontare quello che ha subito, dopo aver manifestato dei segnali che hanno insospettito i suoi genitori. Non mangiava più, non giocava come faceva solitamente.

I suoi comportamenti erano fuori dal comune, così, incalzata dalla madre e dal padre, ha confessato tutto. Il padre, senza pensarci su, nella mattinata di sabato, col supporto di amici e parenti, si è vendicato. Troppo forte il dolore per la sua bambina; troppo forte la rabbia, al punto fa bussare alla porta dello stupratore, trascinandolo in strada e picchiarlo brutalmente sull’asfalto, senza alcuna pietà.

Tutto questo è avvenuto sotto gli occhi dei vicini che, trincerati dietro le finestre, hanno assistito al pestaggio. C’è chi, rendendosi conto che la cosa stava diventando davvero grave, ha allertato gli agenti della polizia. Giunti sul posto, l’uomo era già ridotto in brutte condizioni, con gli occhi lividi per i pugni presi e un trauma cranico.

E’ spettato alla polizia ricostruire i motivi alla base del pestaggio, così lo stupratore è finito in manette. Ma non è tutto, dato che all’orrore non c’è mai fine. Il 30enne aveva filmato tutta la violenza sessuale messa in atto sulla 12enne, custodendo i video nella gallery del suo cellulare.

I testimoni oculari raccontano che in tanti, almeno in 30, si sono scagliati sullo stupratore e la situazione, senza l’intervento delle forze dell’ordine, avrebbe potuto prendere una piega ben peggiore. Dal canto suo, il 30enne, che è stato medicato prima di finire in cella, non sembra affatto pentito, attribuendo la colpa alla 12enne che, a suo dire, sarebbe stata consenziente.

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