“È necessario”. Papa Francesco, ancora problemi di salute: i medici bloccano il pontefice

In un’intervista rilasciata a Tvi/Cnn Portogallo, di cui sono stati diffusi degli stralci, Papa Francesco ha parlato di cosa lo attende nei prossimi mesi. Il pontefice ha assicurato che non farà nessun altro viaggio almeno fino alla sua visita in Kazakhstan, prevista dal 13 al 15 settembre. E che, purtroppo, una sua visita in Ucraina o in Russia non è per ora in agenda. “La visita è nell’aria. Ancora non so. Sto parlando con loro. Domani, per esempio, ho un colloquio telefonico con il presidente Zelensky. Vediamo”.


Il motivo dello stop è legato alla sua salute. “Ora non posso andare perché dopo la trasferta in Canada il recupero del ginocchio si è un pò risentito e il medico me lo ha proibito: ‘Non puoi andare in Kazakhstan’. Ma mi sono tenuto in contatto, per telefono… E faccio quello che posso. E chiedo a tutti di fare quello che possono. Tra tutti, qualcosa si può fare. Accompagno con il mio dolore e con le mie preghiere tutto ciò che posso. Ma la situazione è davvero tragica”, afferma il Pontefice.

Papa Francesco salute

Papa Francesco, fermato dai problemi di salute: niente Kiev


Il Papa ricorda, però, che diversi rappresentanti del Vaticano sono stati a Kiev dall’inizio della guerra: “La mia presenza lì è forte”. Parole che arrivano a pochi giorni dalla solenne messa di beatificazione di Papa Luciani, Giovanni Paolo I, morto nel 1978 – dopo soli 33 giorni di pontificato, per un infarto, nella sua stanza nel Palazzo Apostolica. Una morte così improvvisa da dare origine alla leggenda che fosse stato avvelenato. (Leggi anche “In non dimentico”. Isola dei Famosi, Nick Luciani non perdona Nicolas Vaporidis)

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Non c’è alcun giallo attorno alla morte di papa Luciani, aveva ribadito il segretario di Stato Vaticano cardinale Pietro Parolin. “La sua – ha detto il porporato – è stata una morte naturale. Dispiace che questo noir continui anche ai giorni nostri”. La vice postulatrice della causa di beatificazione, Stefania Falasca, ha rintracciato i referti medici di quando Luciani era patriarca a Venezia, dimostrando che già allora era in cura da un cardiologo per scompensi cardiaci.

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“Qualcuno – aveva poi osservato Falasca – domanda perché non è stata effettuata l’autopsia? Non c’era la legge allora, l’ha introdotta Giovanni Paolo II nel 1983. Inoltre, l’autopsia viene richiesta per sospetto e Fontana e Buzzonetti, nel referto della morte, scrivevano di non ritenerla necessaria. La visione del cadavere, la descrizione delle macchie che hanno permesso di ristabilire il momento del decesso, hanno portato i due professionisti a decretare quella di Luciani come morte improvvisa. È quando si scrive così in medicina legale è sempre morte naturale. È stato un infarto”.

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