“Le è passata sul corpo due volte”. Papà uccide la figlia 19enne dopo una lite: tutto davanti ai vicini

È stato condannato per omicidio alla Norwich Crown Court dopo un processo di due settimane e mezzo. La giuria composta da sei uomini e sei donne ha emesso il verdetto di colpevolezza dopo quasi otto ore e 40 minuti di riunione. Nigel Malt ha ucciso la figlia Lauren Malt, 19 anni, fuori dalla sua casa nel villaggio di West Winch, vicino a King’s Lynn, dopo una lite in cui aveva minacciato il suo ragazzo con un piede di porco.

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La sera del 23 gennaio di quest’anno l’uomo ha raggiunto la moglie sul luogo di lavoro nonostante il divieto di avvicinamento, innescando la catena di eventi che hanno portato all’omicidio di Lauren. Il processo ha ascoltato tristi dettagli su come Lauren fosse stata investita dalla Mercedes di suo padre a Leete Way, West Winch.

Nigel Malt ha ucciso la figlia Lauren

Nigel Malt ha ucciso la figlia Lauren: investita con l’auto

Andrew Jackson, l’accusa, ha descritto come Nigel Malt ha ucciso la figlia “facendo retromarcia con la sua macchina e abbattendo la giovane per poi ripassarci sopra. Si è fermato e poi ha guidato l’auto in avanti sul suo corpo”. Di conseguenza, ha spiegato il giudice, la ragazza è stata “di fatto schiacciata a morte”.

Andrew Jackson, avvocato dell’accusa, ha fatto ascoltate le urla della ragazza.In aula, infatti, è stato riprodotto l’audio e le registrazioni delle telecamere a circuito chiuso di parte dell’incidente, catturate dai vicini inorriditi.”Quello che avete sentito è il suono di un omicidio”, ha spiegato l’accusa: “Nigel Malt ha usato l’auto come arma per compiere un omicidio”.

Nigel Malt ha ucciso la figlia Lauren Malt, 19 anni, fuori dalla sua casa nel villaggio di West Winch, vicino a King’s Lynn. Dopo averla investita l’ha caricata sulla sua auto e l’ha portata portata al negozio dove lavorava la ex moglie e madre della ragazza chiedendo ai familiari di non chiamare la polizia. “Malt non sapeva trattare con la sua famiglia senza ricorrere alla rabbia e alla violenza” hanno sostenuto i magistrati.

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