DRAMMA IN DISCOTECA, ALMENO 20 RAGAZZI MORTI: “ACCASCIATI AL SUOLO ALL’IMPROVVISO”

Dopo un lungo periodo di stop, di chiusura legata alle restrizioni Covid, le discoteche, così come molti altri luoghi pubblici, hanno riaperto i battenti per la gioia degli amanti dei balli e della musica.

In Italia, la riapertura è stata fatta nel rispetto di determinate regole: l’obbligo della mascherina, da tenere sul viso in ogni momento, tranne che per consumare cibi e bevande, l’osservanza della distanza di almeno 2 metri tra gli utenti che accedono alla pista da ballo, l’organizzazione di percorsi separati per l’entrata e per l’uscita.

A queste regole primarie, se ne aggiungono altre come la verifica dell’efficacia degli impianti al fine di garantire l‘adeguatezza delle portate di aria esterna, assicurandosi che venga svolta una regolare pulizia dei filtri dell’aria di ricircolo in modo da assicurare dei livelli di filtrazione-rimozione adeguati.

Insomma, il Covid, oltre a segnare profondamente le nostre vite, che volente o nolente si sono trovate a fare i conti con un drastico stravolgimento delle abitudini sociali, dovrebbe (dico dovrebbe) averci portato a riflettere su quanto preziosa sia la vita.

Preservarla dal virus, dai contagi che, in moltissimi casi, sono sfociati in decessi, è stato l’obiettivo della campagna vaccinale, seppur con non poche polemiche tra pro vax e no vax.

Purtroppo non in tutti i Paesi e non in tutti i luoghi vigono regole ferree per scongiurare il rischio di una nuova ondata pandemica. L’estate è arrivata, la voglia di far baldoria all’aria aperta, ballando fino a notte fonda pure, e in tanti desiderano riconquistare quella “fetta di libertà” di cui si sono sentiti privati in questi anni.

C’è da dire, però, che non sempre il ritorno ad un’apparente normalità equivale allo star meglio e questo ce lo insegna, giorno dopo giorno, la cronaca nera. Nelle ultime ore è giunta una notizia davvero agghiacciante, avvolta nel mistero. A East London, una città costiera del Sudafrica, situata a 290 chilometri da Port Elizabeth, in una discoteca improvvisata all’interno di una baraccopoli, esattamente nell’Enyobeni Tavern, a Scenery Park, sono stati ritrovati privi di vita 22 giovani, tutti di età compresa tra i 18 e i 22 anni.

I corpi esanimi sono stati rinvenuti riversi sui tavoli e sulle sedie, per terra e, dalle prime analisi, non sono stati rinvenuti segni di violenza o ferite sui cadaveri. Ma cosa è accaduto? E’ nel disperato e frenetico tentativo di far luce su questo punto, che le indagini proseguono a ritmo serrato e gli agenti che si stanno occupando del giallo hanno ipotizzato che possa essersi trattato o di una morte per avvelenamento da sostanza tossica, o di un decesso di massa legato alla calca creatasi per fuga precipitosa.

Ma se così fosse, da chi questi giovani hanno tentato di sottrarsi? Il mistero si infittisce di ora in ora, apprendendo nuovi dettagli. Ci si chiede, ad esempio, il perché le autorità non abbiano concesso ai genitori delle vittime di poter vedere i cadaveri dei loro figli.

Le circostante della morte non sono ancora note al momento e, anche la posizione in cui i corpi sono stati rinvenuti, in posizione bizzarra, come se fossero tutti crollati all’improvviso, rende il caso davvero complesso. A breve potrebbero esserci ulteriori aggiornamenti.

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