CASO GUERRINA PISCAGLIA, GLI ULTIMI SVILUPPI DELLA VICENDA

Continua a far discutere ancora in Italia il caso di Guerrina Piscaglia, la 49enne scomparsa da Ca’ Raffaello, in provincia di Arezzo, il primo maggio del 2014. L’autorità giudiziaria crede che la donna sia stata uccisa, e infatti per questo è ritenuto presunto colpevole del delitto padre Gratien Alabi, ovvero il sacerdote del Congo padre Graziano, condannato a 25 anni in via definitiva per il delitto della Piscaglia. Il caso comunque rimane ancora tutt’ora aperto, questo perchè i resti della donna non sono mai stati ritrovati. 

Da quanto si è appreso pare che la donna fosse innamorata del sacerdote, e gli investigatori stanno cercando ancora di capire dove sia stata uccisa la Piscaglia, se in un convento oppure altrove, magari in un istituto. Negli scorsi mesi però l’avvocato che difende Alabi, Riziero Angeletti, ha appreso una notizia che ha fatto scalpore, in quanto una sensitiva aveva affermato che la Piscaglia fosse viva. 

RICERCHE VANE

“A metà dicembre andrò nel luogo che mi è stato indicato con precisione da questa donna che mi ha contattato” – così aveva riferito a fine 2021 l’avvocato Angeletti, che ha deciso quindi di verificare se quelle affermazioni corrispondessero a verità. Per il momento della donna non vi è ancora traccia.

Come detto i suoi resti non sono mai stati ritrovati. “Proprio perché la vicenda non è affatto definita, anzi sto lavorando all’istanza per un processo di revisione, credo sia doveroso andare a vedere per non lasciare nulla di intentato” – così aveva poi ancora dichiarato il legale di padre Graziano. Del caso se ne è occupata anche la trasmissione “Chi l’ha Visto?”

Già in passato, non appena si seppe della notizia della scomparsa di Guerrina Piscaglia, sensitivi e rabdomanti si fecero avanti per dare una mano nelle ricerche, che proseguirono in ogni dove anche con l’utilizzo di cani molecolari. Sul lato processuale ad incastrare il prete sono stati i dati ricavati dal telefonino. E dal 2014 i famigliari della donna non hanno una tomba su cui posare un fiore alla loro cara,

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