Le urla di guerra di chi vuole di più da Putin, scoop di Soldatov e Borogan

Le urla di guerra di chi vuole di più da Vladimir Putin danno la cifra non solo dello scoop dei giornalisti Irina Borogan e Andrei Soldatov, ammanicati con il Fsb russo, ma anche di un clima in cui differenza del ministro della Difesa Sergei Shoigu lo zar viene criticato per una condotta bellica con obiettivi ridotti.

I due giornalisti sono stati i primi a dare notizia della prima o più importante testa caduta dopo il ridimensionamento degli obiettivi in Ucraina.

Urla di guerra e scoop di Soldatov e Borogan

Si tratta dell’arresto di Sergei Beseda, capo del Quinto servizio dell’Fsb. Sul colonnello-generale dei servizi grava l’accusa di non essere riuscito a creare un ambiente favorevole al Cremlino in Ucraina. E come conseguenza le forze armate russe sono scontente e lo sono di Putin, che non ha dato al spinta propulsiva giusta e che sta portando la Russia da un obiettivo iniziale di mangiarsi tutta l’Ucraina in quattro settimane a doversi “accontentare” del solo Donbass.

“Stiamo combattendo o ci masturbiamo?”

In un video su Youtube il veterano della Guardia Nazionale Alexander Arutyunov, nome di battaglia Razvedos, ha urlato un appello molto esplicito al capo del Cremlino: “Caro Vladimir Vladimirovich, per favore decidi, stiamo combattendo una guerra o ci stiamo masturbando?“.  Attenzione, se è vero che l’esercito critica Putin è altrettanto evidente che non attribuisce responsabilità a Sergei Shoigu, il ministro della Difesa, il che la dice abbastanza lunga anche sul fatto che per un po’ di tempo lo stesso era scomparso dai radar, come a voler tenere un profilo basso perché “preferito” al capo supremo di Mosca.

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