Ritirato prodotto alimentare dai supermercati: “Trovato ossido di etilene, non va consumato”. Marca e lotto

Il famoso sito ilfattoalimentare.it ha diramato un avvertimento riguardo il ritiro di un prodotto dagli scaffali dei supermercati. Si tratta di alcuni lotti di fette croccanti con quinoa bio senza glutine a marchio Natur Aktiv Enjoy Free. I prodotti sono stati richiamati dalla catena di discount Aldi perché “da alcune analisi effettuate sul prodotto da parte del fornitore, è stata riscontrata presenza di ossido di etilene”. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 150 grammi con i numeri di lotto L270922, L101022 e L111022.

Da quello che fa sapere ilfattoalimentare.it, le confezioni interessate sono state vendute in tutti i punti vendita Aldi a partire da giorno 20/09/2021 e sono state già ritirate dal commercio. Le fette croccanti richiamate sono state prodotte per Aldi da Infood Gmbh. “Aldi raccomanda di non consumare le fette croccanti con i numeri di lotto segnalati e di restituire il prodotto in qualsiasi punto vendita Aldi. Qui sarà rimborsato anche senza scontrino d’acquisto”. Una vicenda che arriva all’indomani di una delle notizie più tragiche per il gruppo Buitoni.

ilfattoalimentare.it quinoa ritirate fette croccanti

Ilfattoalimentare.it avverte: “Ritirato questo prodotto per ossido di etiene”

Si è infatti scoperto che c’è un ‘legame’ tra le pizze surgelate della suddetta ditta della linea Fraîch’Up e i 50 casi di sindrome emolitico-uremica in Francia che finora ha provocato due morti. Lo riporta chiaramente ilfattoalimentare.it che riprende un comunicano delle autorità sanitarie francesi.

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Le stesse, in una nota aggiornata, hanno riportato alcuni dettagli sul focolaio che ha interessato la Francia dall’inizio dell’anno, con un numero di casi insolitamente alto. Le autorità fanno sapere che nel corso delle indagini epidemiologiche e microbiologiche, era stata rilevata la presenza di escherichia coli O26 nell’impasto di una pizza Buitoni. La stessa trovata nel congelatore di una famiglia in cui si era verificato un caso di sindrome emolitico-uremica.

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Immediato, naturalmente, il richiamo dei prodotti. A questo punto, fanno sapere le autorità francesi, il numero di infezioni ha cominciato a stabilizzarsi. Come riporta ilfattoalimentare.it, da gennaio in Francia “sono stati registrati 50 casi di sindrome emolitico uremica. Di cui 48 causati da infezioni da escherichia coli O26”.

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