Omicron, Bassetti spiega cosa accadrà: “Tra un mese si ferma l’Italia”

Il virologo Matteo Bassetti non è d’accordo con le decisioni del governo Draghi per fermare la diffusione della variante Omicron. Bassetti si è rivolto all’Adnkronos per commentare la situazione in Italia e le misure del governo, secondo lui troppo eccessive relativamente a come sta andando il paese.  “Sotto l’albero di Natale mi auguro di trovare un pochino meno di allarmismo, paura e panico non aiutano. Mi auguro di non trovare la paura, con Omicron abbiamo commesso gli stessi errori di un anno fa: terrorismo, vaccini ‘bucati’ e più decessi. Poi si è rivelato tutto inutile”, ha detto Bassetti.

Queste le sue parole: “assistiamo ad un calo di letalità e i vaccini funzionano. Ecco, non vorrei più trovare i soliti noti che la sparano più grossa. Mentre vorrei vedere tante persone che abbandonano l’ideologia e pensano di più al Paese e si vaccinano. E vorrei che Natale mi porti i farmaci per curare il Covid e i nuovi anticorpi monoclonali di seconda generazione, più potenti”.

Bassetti ha parlato anche a LaPrese: “Se continuiamo con queste regole, per ogni persona risultata positiva al Covid-19 ci sono 50 persone che devono stare a casa ma ormai, per l’ampia diffusione del virus, il tracciamento non ha più senso”.

zona bianca bassetti

“Cosa accadrà tra un mese”

Il virologo ha spiegato cosa potrebbe accadere tra un mese in Italia: “Dobbiamo smettere di pensare che se qualcuno ha il tampone positivo pensa di essere appena uscito dal reattore nucleare di Chernobyl perchè non è così. Continuando con questa strategia, tra un mese rischiamo di avere l’Italia ferma”.

Matteo Bassetti ha criticato la decisione di effettuare tutti questi tamponi, : “Se continuiamo in questo modo a fare tamponi a tutti, anche a chi non sintomi o magari ha un raffreddore, cosa potrebbe accadere il 25 gennaio con magari 1,5 milioni di persone contagiate? Vorrebbe dire avere 10 milioni di persone ferme e in quarantena. In quel caso chi va a fare il pane, chi guida l’autobus, chi va ad insegnare a scuola? Si rischia di avere un Paese ingessato”.

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