L’ultimo saluto alle vittime di Ravanusa: 9 bare e 10 vite spezzate

Ieri pomeriggio, 17 dicembre 2021, alle 16:30, tanti si sono radunati davanti alla chiesa Madre per lìultimo saluto alle vittime di Ravanusa. Per ragioni di sicurezza, si è deciso di officiare le esequie fuori. Nove le vittime, ma c’è chi sottolinea che sono in realtà dieci con Samuele, il figlio di Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina, deceduti nell’esplosione, la cui nascita era prevista per mercoledì scorso.

Tantissima la gente presente, stretta attorno ai feretri, ognuno delle quali ha davanti una foto sorridente, e ai familiari. Corso della Repubblica è listato a lutto con più corone di fiori. Spicca un gigantesco cuore con la foto dei coniugi Carmina e uno più piccolo con la scritta Samuele e un piccolo peluche. I feretri sono stati portati a braccia nella piazza antistante la chiesa di San Giacomo, dove l‘arcivescovo di Agrigento ha officiato i funerali solenni.

Le parole dell’arcivescovo di Agrigento 

Le parole dell’arcivescovo di Agrigento, Alessandro Damiano, riecheggiano davanti alla chiesa Madre di Ravanusa, davanti alle autorità che partecipano al funerale delle vittime della strage di sabato scorso: “Si è fatto buio nell’intero paese che ha seguito le fasi di una tragedia che una maggiore responsabilità e un controllo più attento avrebbero forse potuto evitare. Oggi per Ravanusa è l’inizio di un tempo nuovo – dice ancora Damiano – ne abbiamo bisogno oggi più che mai: lo dobbiamo alle vittime. Li abbiamo cercati tra i morti, ma loro sono vivi nella salvezza. Lo dobbiamo a loro, lo dobbiamo a noi stessi, prima ancora di riedificare le case dobbiamo riedificare la città rendendola più sicura, in attesa della città eterna”.

Il sindaco, tra gli applausi, ha dichiarato: “Un boato ha sconvolto la nostra comunità e ha spezzato la vita di nove persone che stavano nel posto che ritenevamo più sicuro, la casa…è accaduto un crollo per il quale nei prossimi giorni speriamo emerga la verità. Ma oggi sono qui per dire che questa comunità non dimenticherà le vittime. Non dimenticheremo il lutto e non dimenticheremo che siamo figli di questa patria e di questa Italia.” Il primo cittadino ha ringraziato i soccorritori che, rischiando la loro vita, hanno lavorato ininterrottamente per 72 ore, tra la compostezza e il silenzio dei familiari e dei parenti. “Daremo sostegno agli sfollati, a loro va garantito un tetto e una casa, intitoleremo una via ai nostri cari, noi non dimentichiamo” , ha precisato il sindaco .

Le vittime 

Grande commozione per le vittime del crollo, Pietro Carmina, 68 anni, professore di storia e filosofia amatissimo dai suoi studenti, la moglie Carmela Scibetta, dirigente a capo degli Affari sociali, 60 anni; Maria Crescenza Zagarrio, 69 anni; Calogera Gioacchina Minacori, 59 anni; l’infermiera Selene Pagliarello, 30 anni con il figlioletto in grembo, il marito Giuseppe Carmina, 35; Angelo Carmina 72 anni; Giuseppe e Calogero Carmina, padre e figlio di 60 e 33 anni, gli ultimi due dispersi trovati martedì sera tra l emacerei di via Trilussa. 

Presenti il ministro per le Infrastrutture Enrico Giovannini, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, il presidente della Regione Nello Musumceci, gli assessori regionali Gaetano Armao e l’agrigentino Marco Zambuto. Con loro i rappresentati delle forze dell’ordine, della protezione civile, gli operatori del 118 e tanti sindaci della provincia, nella giornata in cui tutti i comuni hanno esposto le bandiere a mezz’asta in segno di lutto.

La causa dell’esplosione e l’inchiesta in corso

L’inchiesta per la strage avvenuta a Ravanusa (Agrigento) dopo l’esplosione di sabato sera che ha provocato 9 morti è, al momento, a carico di ignoti. Lo rende noto il Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio che indaga per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. “Gli unici avvisi sono stati notificati alle parti offese in relazione agli atti irripetibili effettuati”, spiega il magistrato. Patronaggio spiega anche che “è possibile fin d’ora affermare che l’esplosione sia stata prodotta da una ‘bolla’ o ‘camera’ di metano innescata da una casuale scintilla”. 

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