Palazzina esplosa, la storia di Selene e Giuseppe commuove l’Italia intera: cosa si è venuto a sapere dopo il crollo

Selene Pagliarello avrebbe dato alla luce suo figlio la settimana prossima, comunque tra pochi giorni. Era al nono mese di gravidanza. Con il marito Giuseppe Carmina era passato in via Trilussa a Ravanusa per un saluto ai suoceri, i genitori di lui, Angelo Carmina e Maria Crescenza Zagarrio, 69 anni. I loro corpi sono tra gli ultimi quattro ritrovati dai soccorritori tra ieri notte e stamane. Tutti coperti dai calcinacci, dalle macerie della strage delle palazzine crollate dopo l’esplosione di sabato scorso in provincia di Agrigento.

La coppia si era sposata lo scorso 10 aprile. Pagliarello era infermiera del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento, Carmina era operaio. “Eccoci qui, a poche ore da quello che avevamo sempre sognato. Lo abbiamo immaginato – scriveva nel settembre 2020, in merito al suo matrimonio, la donna – preparato nei minimi dettagli, abbiamo preparato con tanti sacrifici la nostra casa che è lì a guardarci e a dirci ‘aspetto voi’, eravamo pronti si ma qualcosa è andato storto. 

Avevamo immaginato un 2020 tutto rose e fiori e così è stato, un anno di cambiamenti tutti positivi, settembre doveva essere la ciliegina sulla torta ma così non sarà. Qualcuno da lassù ha deciso per noi qualcosa di speciale, qualcosa che va al di la delle nostre aspettative, come a dire il 2020 doveva essere l’anno di cambiamenti importanti ma non del vostro matrimonio. Il 12 settembre rimarrà sempre una data importante perché grazie a quella abbiamo costruito il nostro futuro. Dobbiamo solo pazientare un altro po’ aspettando il 10 aprile 2021“.

Quel giorno di gioia, il coronamento della loro relazione era arrivato. E ora la coppia, che viveva a Canicattì, aspettava il suo primo figlio. Erano passati per un saluto veloce prima di recarsi in pizzeria dove li aspettavano gli amici per una serata in compagnia. L’esplosione e il crollo non gli ha lasciato scampo. Con l’individuazione degli ultimi quattro corpi il bilancio delle vittime sale a sette. Ancora due i dispersi. La procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta per disastro e omicidio colposo.

Angelo Carmina e Crescenza detta Enza, i suoceri di Selene, abitavano al terzo piano. Crescenza detta Enza è stata estratta ieri dalle macerie, tra pezzi di cemento, mattoni e ferro. Forse, hanno riferito all’Ansa dalla protezione civile, Selene era in strada per una telefonata quando si è verificata l’esplosione. “La prima vittima estratta identificata è il suocero della donna – ha commentato il sindaco Carmelo D’Angelo – trovato vicino ad altri due corpi che sarebbero quelli di Selene e del marito Giuseppe che erano al terzo piano. La quarta vittima individuata potrebbe essere la dirigente capo al Comune”.

Si continua a scavare intanto. Come si scava ininterrottamente da circa 36 ore. Anche Pietro Carmina, 68 anni, professore di storia e filosofia, tra le sette vittime accertate della strage di Ravanusa. Circola in queste ore sui social il discorso che l’uomo aveva pronunciato in occasione del suo pensionamento: “Vorrei che sapeste che una delle mie felicità consiste nel sentirmi ricordato; una delle mie gioie è sapervi affermati nella vita; una delle mie soddisfazioni la coscienza e la consapevolezza di avere tentato di insegnarvi che la vita non è un gratta e vinci: la vita si abbranca, si azzanna, si conquista. Ho imparato qualcosa da ciascuno di voi, e da tutti la gioia di vivere, la vitalità, il dinamismo, l’entusiasmo, la voglia di lottare”.

Il professore era stato insegnante al liceo classico Ugo Foscolo di Canicattì ed anche preside prima di andare in pensione. Era scampato al covid-19. Il suo corpo è stato portato ieri all’obitorio con quello di Enza Zagarrio e di Gioachina Calogera Minacori. Si cerca sua moglie Carmela Sciabetta, di 60 anni, assistente sociale al comune.

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