Daniele Mondello pubblica una foto di Gioele dopo il ritrovamento: “Tutti devono vedere, BASTA bugie: ecco le prove”

Sono “crivellati” di buchi i pantaloncini di Gioele, 14 in tutto. Utilizza questo termine Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e papà del piccolo, scomparsi ad agosto dello scorso anno e ritrovati cadaveri dopo poco nelle campagne di Caronia, in Sicilia. In un post pubblicato sul proprio profilo Facebook scrive:

“Oggi siamo andati al tribunale di Patti per ritirare – a pagamento- l’ennesimo CD. Nell’immagine: pantaloncino di Gioele, crivellato di buchi (ne ho contati 14). Sul suo corpo: un ciuffo di peli di cane (non identificato). A voi le conclusioni”.

E poi la foto dei pantaloncini che il figlio Gioele indossava quando è stato ritrovato e i cui segni indicherebbero una conclusione diversa rispetto a quella alla quale è giunta invece la procura secondo cui si sia trattato di omicidio-suicidio. Lo scorso luglio il Procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo ha per questo presentato richiesta di archiviazione.

“Mia moglie Viviana Parisi non ha ucciso Gioele”, ha sempre affermato Daniele Mondello che si è opposto alla richiesta di archiviazione. I familiari della dj 43enne infatti contestano la tesi dell’accusa secondo cui Viviana dopo un incidente in galleria, sull’Autostrada Messina-Palermo, sarebbe prima scappata nei boschi e poi avrebbe ucciso il figlio Giole, di 4 anni, prima di suicidarsi lanciandosi da un traliccio.

“Ci sono tante stranezze in questa vicenda che vengono riportate anche dai consulenti del pm – aveva spiegato l’avvocato di Daniele Mondello – ad esempio, il luogo in cui è stato trovato il corpo della signora Viviana è una zona boschiva abbastanza silenziosa. Perché sono stati fatti sopralluoghi, sia di giorno che di notte, ed era possibile udire il rumore di persone e animali che stavano a distanza anche di 100 metri”.

Sempre il legale di Mondello ha poi puntato il dito contro le cause della morte del piccolo Gioele per cui la Procura non è in grado di dare risposte. Da qui l’opposizione del papà di Gioele all’archiviazione del caso: “Hanno deciso di chiudere le indagini e di fermare tutto, dando a questa terribile storia un finale sbagliato. Ma non mi fermo, non riesco ad accettare nulla di tutto questo”.

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