Bassetti: “Questo non è niente: ecco cosa accadrà entro settembre”

La Sicilia verso la zona gialla. Dopo aver evitato in extremis il passaggio la scorsa settimana dopo il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità di oggi la prospettiva di un passaggio di fascia è sempre più concreta. Stando ai dati dell’Iss il rischio nell’Isola è moderato ma “ad alta probabilità di progressione“. Anche gli indicatori decisionali confermano questa situazione: 

l’incidenza a 7 giorni, più aggiornata perché relativa al periodo 20-26 agosto, è a quota 200,7 per 100mila abitanti, la più alta in Italia in questo momento. E poi c’è la situazione degli ospedali: per la percentuale di occupazione dei posti letto di area medica da parte di pazienti Covid viene considerato il dato al 24 agosto, che è 19,4% (sopra dunque la soglia del 15% che decreterebbe il passaggio in giallo).

La percentuale di occupazione dei posti letto di terapia intensiva da pazienti Covid è al 12,1% (sempre dato al 24 agosto), anche in questo caso sopra la soglia critica del 10%. Nella bozza del monitoraggio Iss-ministero Salute viene analizzata la “probabilità di una escalation nei prossimi 30 giorni”, cioè quanto è probabile che la regione superi le soglie di occupazione dei posti letto negli ospedali.

E questa probabilità viene data (secondo proiezioni al 24 settembre) sopra il 50% per i ricoveri in area medica (in riferimento alla probabilità raggiungere un’occupazione delle aree mediche del 40%), e dal 5 al 50% per le terapie intensive (in relazione alla probabilità di raggiungere quota 30%).

Secondo Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, la situazione epidemiologica della Sicilia, con il possibile passaggio in zona gialla, “è il campanello d’allarme per un settembre che sarà molto difficile – ha detto ad Adnkronos – Quello che sta accadendo in Sicilia non è legato solo al grande afflusso di turisti ma al fatto che c’è una parte sostanziosa della popolazione che non si è vaccinata.

Ci sono Regioni che su questo fronte hanno lavorato bene e sono promosse, altre che sono un po’ in ritardo, rimandate a settembre, e poi c’è la Sicilia che, visti i risultati, va bocciata”. Per quando riguarda la Sardegna “c’è una situazione in bilico tra bianco e giallo, forse non solo legata alle vaccinazioni ma anche ha difficoltà nell’organizzazione delle strutture ospedaliere”, ha concluso Bassetti.

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