Kabul, il disperato appello delle donne afghane contro il dominio talebano: “Moriremo lentamente nella storia”

Sono ore di grande paura in Afghanistan, dove ieri i talebani hanno fatto il loro ingresso a Kabul, la capitale. Le prime dichiarazioni rilasciate da un portavoce del gruppo invasore promettevano pieno rispetto dei diritti delle donne. Nonostante la premessa di una politica di mantenimento dell’accesso a istruzione e lavoro per ciascuna di loro, in queste ore la realtà si sta rivelando ben diversa.

Le donne di Kabul chiedono aiuto mentre i talebani avanzano

Kabul è ormai sotto il dominio dei talebani, che ieri sono entrati nella capitale dell’Afghanistan dopo giorni di avanzata. Come riporta l’Ansa, nelle ultime ore è stata diffusa sui social l’immagine di un uomo che copre con della vernice alcuni poster che ritraggono delle donne su un muro della città.

Questo gesto si presenta come l’inquetante anticipazione di ciò che accadrà con il dominio talebano.

Durante l’avanzata dei talebani verso Kabulmolte donne hanno chiesto aiuto nella speranza di poterli fermare. Le loro richieste non sono purtroppo riuscite a impedire quanto è avvenuto nelle ultime ore.

L’Afghanistan verso il dominio talebano: i divieti alle donne

Negli ultimi giorni, alcune aree dell’Afghanistan sono già cadute sotto il dominio talebano.

In queste zone, spiega la Bbc, le donne non possono uscire di casa senza un compagno maschio. Alcune lavoratrici hanno ricevuto comunicazione che d’ora in poi i loro impegni saranno svolti dagli uomini. Per le donne è stato inoltre inserito l’obbligo di utilizzare il burqa.

Una giornalista della Bbc ha rivelato di aver parlato con alcuni soldati e comandanti talebani, apprendendo preoccupanti rivelazioni sulle loro intenzioni per il futuro del Paese. “Mi hanno detto che sono determinati a reimporre la loro versione della legge della Shaira, che include la lapidazione per adulterio, l’amputazione degli arti per furto e impedire alle ragazze di andare a scuola oltre i 12 anni spiega.

Il disperato appello della ragazza afghana: “A nessuno importa di noi”

In queste ore, la giornalista iraniana Masih Alinejad ha condiviso sul suo profilo Twitter il video di una ragazza afghana. Nelle immagini si vede la giovane in lacrime che tenta disperatamente di lanciare un appello al mondo intero. “Noi non contiamo perchè siamo nati in Afghanistan. Non riesco a smettere di piangere” dichiara la ragazza singhiozzando. “Devo riuscire ad asciugarmi le lacrime per registrare questo video” continua facendosi forza da sola.

A nessuno importa di noiMoriremo lentamente nella storia continua ancora mentre le lacrime le rigano le guance. “Non è buffo?” conclude amaramente, abbandonandosi poi al pianto fino a quel momento trattenuto.https://platform.twitter.com/embed/Tweet.html?creatorScreenName=the_socialpost&dnt=false&embedId=twitter-widget-0&features=eyJ0ZndfZXhwZXJpbWVudHNfY29va2llX2V4cGlyYXRpb24iOnsiYnVja2V0IjoxMjA5NjAwLCJ2ZXJzaW9uIjpudWxsfSwidGZ3X2hvcml6b25fdHdlZXRfZW1iZWRfOTU1NSI6eyJidWNrZXQiOiJodGUiLCJ2ZXJzaW9uIjpudWxsfSwidGZ3X3NwYWNlX2NhcmQiOnsiYnVja2V0Ijoib2ZmIiwidmVyc2lvbiI6bnVsbH19&frame=false&hideCard=false&hideThread=false&id=1426195246694780930&lang=it&origin=https%3A%2F%2Fwww.thesocialpost.it%2F2021%2F08%2F16%2Fkabul-il-disperato-appello-delle-donne-afghane-contro-il-dominio-talebano-moriremo-lentamente-nella-storia%2F&sessionId=e1b50de46c4c2082fbb5a746325234447d497222&siteScreenName=the_socialpost&theme=light&widgetsVersion=1890d59c%3A1627936082797&width=550px

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