“Stop a quella medicina”. 11 bambini morti dopo il parto: l’annuncio

Uno studio clinico che prevedeva la somministrazione a donne incinte del sildenafil, il principio attivo del farmaco anti-impotenza Viagra*, è stato interrotto in Olanda dopo la morte di 11 neonati. Il medicinale veniva somministrato alle future mamme che presentavano una placenta poco sviluppata, con l’obiettivo di migliorare la crescita fetale. Sembra che i bebè siano morti per avere riportato danni polmonari letali. Lo riporta la Bbc online, spiegando che secondo gli esperti è necessaria un’indagine approfondita per far luce sull’accaduto. La sperimentazione, che sarebbe dovuta proseguire fino al 2020, coinvolgeva 11 ospedali dei Paesi Bassi, fra cui l’Amsterdam University Medical Centre. Un gruppo di 93 donne in gravidanza assumeva sildenafil, mentre ad altre 90 veniva dato del placebo. Dopo la nascita, 20 neonati hanno sviluppato problemi ai polmoni: 3 nel gruppo controllo e 17 nel braccio in trattamento; di questi ultimi, 11 sono morti. (Continua a leggere dopo la foto)


L’evento è stato accolto con stupore dalla comunità scientifica. In precedenza, infatti, trial dello stesso tipo non avevano suggerito possibili danni. Tuttavia non erano riusciti a dimostrare nemmeno dei benefici, tanto che allora – era il 2010 – gli studiosi avevano raccomandato di utilizzare sildenafil in gravidanza solo in ambito sperimentale. “Il risultato dello studio olandese è inaspettato – afferma Zarcko Alfirevic dell’università di Liverpool, che ha partecipato ai test condotti in passato – Dobbiamo cercare di saperne di più”, commenta citato sul sito della Bbc. (Continua a leggere dopo la foto)


“C’è bisogno di un’indagine approfondita – ribadisce – perché in altri due studi simili portati avanti nel Regno Unito, in Australia e Nuova Zelanda non sono state osservate complicazioni”. La ridotta crescita fetale causata da una placenta sottosviluppata è una condizione grave, al momento senza trattamento. Il bimbo rischia di nascere prematuramente, con un peso molto basso e scarse possibilità di sopravvivenza. Un farmaco in grado di aumentarne il peso o di prolungare il periodo di gestazione potrebbe avere vantaggi significativi. (Continua a leggere dopo la foto)

Da qui la scelta di valutare il sildenafil, che grazie al suo meccanismo d’azione migliora il flusso sanguigno, quindi l’invio di ossigeno e nutrienti ai tessuti bersaglio. In un’intervista al quotidiano olandese De Volkskrant, il responsabile della sperimentazione, il ginecologo Wessel Ganzevoort, ha spiegato che l’intenzione era quella di “dimostrare che questo è un modo efficace per aiutarela crescita del bambino. Ma è successo il contrario. Sono scioccato. L’ultima cosa che vuoi è danneggiare i pazienti”.

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