Alessandro e Silvia volevano sposarsi: “Coppia eccezionale, affiatata, avevano grandi progetti per il futuro”

«Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L’audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora». Il braccio destro alzato a tenere il bouquet, la camicia nera morbida a pois bianchi, una tesi di laurea rilegata in chiaro tenuta stretta: era il 23 marzo scorso e Silvia Malnati, 27 anni da compiere, riponeva in quelle parole di Goethe la speranza di un futuro più solido assieme all’amore di sempre, Alessandro Merlo, 29 anni con cui conviveva a Varese.

Una laurea appena presa, un lavoro, una famiglia, dei figli come sognano tanti ragazzi che a quell’età si affacciano alla vita alla ricerca di stabilità. Tutto spezzato dal volo della cabina che si è portata dietro i loro destini, come quelli di un’intera famiglia, gli Zorloni di Vedano Olona, sempre in provincia di Varese: papà, mamma e figlio di 5 anni.

Un’intera provincia è rimasta attonita con gli occhi sgranati dalle immagini dei tg che arrivavano dall’altra parte del lago: il Mottarone, già Piemonte, è montagna di casa, i meta conosciuta da tutti a Varese per un’escursione fuoriporta, e in tanti sono saliti su quell’impianto che portava dal lago fino in vetta.

Poi nel tardo pomeriggio le prime conferme: fra i morti ci sono varesini. E i nomi hanno cominciato a girare: «Sono Silvia e Ale». Gli amici l’hanno capito, sapevano di quella gita e hanno sperato fino all’ultimo. Proprio come Andrea, titolare del ristorante «La Terrazza», amico fraterno di Alessandro: «Lo conosco da quando avevo 3 anni. Non ho parole, e conoscevo benissimo anche Silvia.

Coppia eccezionale, affiatata, avevano grandi progetti per il futuro, volevano sposarsi». I due ragazzi vivevano nella casa di Alessandro in via Pergine, nel quartiere San Fermo: lavoravano entrambi, lui in Svizzera come designer in un’azienda di Castel San Pietro, in Canton Ticino, mentre lei come commessa in un negozio di cosmetici. Il sindaco di Varese Davide Galimberti ha parlato di «una tragica domenica per cui non ci sono parole. Solo il profondo dolore per tutte le vittime e un grande pensiero a chi sta lottando per la vita a seguito dell’incidente sulla funivia Stresa Mottarone.

Anche la nostra comunità è in lutto per la scomparsa di due nostri concittadini. Tutta la nostra città si stringe intorno alle famiglie dei due giovani scomparsi. A loro va la nostra vicinanza. Queste cose non devono accadere. Sia fatta al più presto luce sulle cause della tragedia». Ma la giornata non era ancora finita. Oltre al decesso di Vittorio Zorloni, libero professionista di Vedano Olona di 55 anni, si è sommata la perdita della compagna Elisabetta Personini, 37 anni (avevano fissato le nozze per il mese prossimo) e del figlio della coppia, Mattia, 5 anni. Anche loro erano nella cabina che si è disintegrata a terra, un’intera famiglia che abitava a Vedano Olona. I genitori sono morti sul colpo, il piccolo poco dopo, in ospedale a Torino.

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