Variante Delta, Sileri: “Avremo una quarta ondata prevalentemente nei non vaccinati”

Preoccupa l’incremento dei contagi in Italia, dovuto anche alla diffusione della variante Delta, più facilmente trasmissibile: lo ha sottolineato anche il sottosegretario Pierpaolo Sileri, che avverte sui rischi di una quarta ondata. Questa ondata dovrebbe arrivare tra l’inizio e la metà del mese di Settembre.

Sileri, “Avremo una quarta ondata”
Intervenuto come ospite a “Estate in diretta” su Rai 1, Pierpaolo Sileri ha commentato l’attuale andamento dell’emergenza coronavirus in Italia. “Avremo una quarta ondata prevalentemente nei non vaccinati, ma, a patto che non arrivino altre varianti, faccio fatica a pensare a mille morti al giorno. Sarebbe un altro virus e ricominceremmo da capo anche con la ricerca dei vaccini”, ha dichiarato.

Nel Regno Unito in quel mese ci sono stati circa 60.000 contagi al giorno, stessa cifra avuta qualche giorno fa. Ma se a gennaio avevano avuto 1.100 morti, ora ne hanno avuti meno di 100″, ha aggiunto parlando anche dell’emergenza sanitaria nel Paese d’oltremanica, sulla quale è recentemente intervenuto anche il professor Alberto Zangrillo.

Sileri, rischio quarta ondata, variante Delta e aumento dei contagi
“I dati dell’Istituto superiore di sanità di dicono che il 99% di coloro che purtroppo sono deceduti dal primo febbraio a oggi erano persone non vaccinate”, ha ricordato il sottosegretario Sileri.

“Non dobbiamo trascurarne l’evidenza”, il trend “è sicuramente in crescita”, anche a causa della variante Delta. La nuova mutazione, infatti, dopo aver generato un brusco incremento dei contagi nel Regno Unito e poi in Spagna, preoccupa l’Italia, il resto d’Europa e non solo. “Ci sono positivi che nella stragrande maggioranza dei casi non vanno in ospedale”, ha precisato.

Gli insegnanti e il personale scolastico che finora non si è vaccinato contro il Covid rappresenta “una minoranza del totale, poco più di 200 mila come numero assoluto”, fa sapere Sileri. “Spero che nei prossimi giorni questi professori decidano di vaccinarsi, in primis per loro stessi, soprattutto se saranno in aule dove la vaccinazione non è possibile”, cioè alunni “sotto i 12 anni”.

Poi ha ricordato: “Al momento non si parla di obbligo vaccinale per gli studenti. Si discute dell’obbligo per i docenti, anche se a mio avviso il numero è al momento esiguo e soprattutto localizzato prevalentemente in alcune Regioni. Spingerei più per la loro vaccinazione prima di pensare o arrivare all’obbligo”.

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