Picchiati, umiliati, a pane acqua. Orrore in una casa di riposo italiana: incastrati dalle telecamere

Le accuse formulate dalla procura di Caltanissetta sono pesantissime: presunte violenze sessuali, percosse, malnutrizione, abbandono di incapaci e somministrazione abusiva di farmaci. Questo, secondo i magistrati e i carabinieri del nucleo operativo di Caltanissetta, quello che accadeva all’interno di una struttura lager per pazienti psichiatrici che ospitava nove persone. Cinque le ordinanze cautelari personali nei confronti di titolari e dipendenti della struttura, che è stata sequestrata.

casa di riposo lager Caltanissetta

I destinatari del provvedimento, uno in carcere, due ai domiciliari e due interdetti dalla professione per un anno, sono indagati, a vario titolo, di violenza sessuale aggravata, maltrattamenti, abbandono di incapaci ed esercizio abusivo della professione di infermiere. Nello specifico, i carabinieri hanno condotto in carcere Vincenzo Biundo, 54 anni, accusato di violenza sessuale aggravata, abbandono di incapaci e di esercizio abusivo della professione infermieristica, per aver somministrato medicine, benché sprovvisto di specifico titolo professionale.

Agli arresti domiciliari sono stati posti il gestore della struttura Rocco Giovanni Scordio, 50 anni, e un’operatrice, Rosa Anna Milazzo, 51 anni. La misura interdittiva di 12 mesi del divieto di esercitare la professione di operatore in comunità alloggio, case di riposo per anziani e in ogni altro tipo di comunità è stato disposto per due dipendenti, un 24enne e una 75enne.

L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Caltanissetta e condotta dai carabinieri del gruppo tutela della salute di Napoli con i militari del comando provinciale nisseno. Per mesi sono stati documentati numerosi casi di abusi di ogni genere perpetrati ai danni di persone affette da disabilità psichiche di varia gravità.

casa di riposo lager Caltanissetta

Oltre alle percosse e agli insulti i carabinieri hanno contestato anche le condizioni igienico sanitarie in cui si trovavano le nove persone ospiti del centro, in una struttura fatiscente nutriti a pane e acqua. All’interno di questo tugurio gli ospiti venivano inoltre bastonati e colpiti con sedie o altri oggetti. Le indagini del Nas di Ragusa hanno poi documentato la malnutrizione. E l’abbandono delle persone che avevano bisogno di cure, oltre alla somministrazione abusiva di farmaci da persone che non potevano farlo.

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