La leucemia: un cancro silenzioso che si manifesta con 5 sintomi

Le cellule tumorali si spostano all’interno dell’organismo come le normali cellule del sangue. I sintomi della leucemia dipendono dal numero di cellule tumorali e dal luogo dell’organismo in cui si accumulano.

La leucemia cronica può non dare sintomi nelle fasi iniziali, perché le cellule leucemiche interferiscono in modo limitato con le funzioni delle altre cellule. Invece nella leucemia acuta i sintomi si presentano precocemente e possono peggiorare con estrema rapidità.

Le cellule leucemiche, al pari delle altre cellule presenti nel sangue, si spostano all’interno dell’organismo. A seconda del numero e della localizzazione le manifestazioni possono essere diverse. Per esempio, febbre, sudorazioni notturne, stanchezza e affaticamento, mal di testa, dolori ossei e articolari, perdita di peso, pallore, suscettibilità alle infezioni, facilità al sanguinamento oppure ingrossamento della milza e dei linfonodi.

Talvolta l’eccessivo numero di globuli bianchi anomali può infiltrare anche organi (lo stomaco, l’intestino, i reni, i polmoni) o il sistema nervoso dando sintomi specifici che indicano un cattivo funzionamento dell’organo coinvolto.

Tutti questi sintomi non sono sicuri segni di leucemia, perché sono comuni a molte altre malattie; occorre quindi rivolgersi al medico per approfondire la natura di eventuali disturbi.

In linea generale, poiché non si conoscono con certezza le cause che portano ad ammalarsi di leucemia, non è possibile definire precise strategie di prevenzione. Tuttavia, è consigliabile evitare quando possibile l’esposizione a elevate dosi di radiazioni; per esempio sarebbe meglio limitare un eccesso di esami radiologici a scopo diagnostico.

La visita medica è molto importante per controllare se vi è un ingrossamento dei linfonodi, del fegato oppure della milza e per scoprire eventuali segni sospetti come, per esempio, pallore o emorragie frequenti.

Gli esami del sangue, in particolare l’emocromo e gli indicatori del funzionamento di reni e fegato, danno informazioni utili: nella leucemia infatti il numero di globuli bianchi, globuli rossi e piastrine è alterato rispetto ai valori standard. Con il sangue del prelievo si effettua anche uno “striscio” che consente di osservare le cellule del sangue al microscopio. Questo semplice esame è molto utile per la diagnosi, perché spesso le cellule tumorali hanno un aspetto diverso dalle loro omologhe normali.

Per completare la diagnosi possono essere necessarie una biopsia ossea e una rachicentesi. La prima procedura consiste in un piccolo prelievo di midollo osseo da analizzare al microscopio, per scoprire la presenza di eventuali cellule leucemiche in questa sede. La rachicentesi consiste nel prelievo di liquido cefalorachidiano (il liquido che riempie gli spazi attorno al cervello e al midollo spinale) tramite un ago molto sottile inserito tra due vertebre lombari, per valutare se la leucemia ha raggiunto anche il sistema nervoso.

A questi esami possono essere infine associati radiografia, ecografia o TC per misurare l’estensione della malattia nell’organismo

Chi è affetto da leucemia cronica può non manifestare alcun sintomo, i medici normalmente diagnosticano la malattia a seguito di una normale visita di controllo. Chi invece è affetto da leucemia acuta di solito va dal medico perché non si sente bene. Se a essere colpito è il cervello, si può soffrire di:

mal di testa,
vomito,
confusione,
perdita di controllo muscolare,
convulsioni.

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