L’ipotesi choc: “Denise usata come una banca…”. Gelo in studio

17 anni dal rapimento, il caso di Denise Pipitone è tornato di stretta attualità. Tutto è ripartito dalla segnalazione di una ragazza che in Russia cercava i suoi genitori naturali e dalla sua somiglianza con la bambina scomparsa da Mazara del Vallo. Da quel momento la macchina investigativa è tornata ad accelerare, supportata dai media che hanno riacceso i riflettori su un caso che nel 2004 sconvolse l’opionione pubblica. Gli investigatori sono tornati ad analizzare anche le vecchie testimonianze alle quali non era stato molto credito in passato, così come le piste che erano state vagliate e poi abbandonate. L’obiettivo è quello di arrivare finalmente alla verità, anche grazie alle nuove rivelazioni che in queste settimane i carabinieri stanno raccogliendo da parte di chi in questi anni ha preferito il silenzio.

Quarto grado si sta occupando attivamente, insieme a Chi l’ha visto e ad altri programmi, del rapimento di Denise Pipitone e nella puntata andata in onda ieri è stato ospitato in studio Espedito Marinaro. Questo nome ai più non dice nulla ma lui è un investigatore che fu ingaggiato da Piera Maggio all’epoca dei fatti per fare luce sulla scomparsa della bambina. Le sue dichiarazioni nello studio del programma di Rete4 hanno ammutolito i presenti. “Il sequestro di Denise Pipitone è stato premeditato. Non è stato fatto con una macchina che casualmente passa di là e si prende la bambina. Chi se l’è presa ha studiato sopra”, ha dichiarato l’investigatore. Un’ipotesi già avanzata dagli investigatori ma Marinaro ha poi aggiunto: “Dov’è finita la bambina? Sicuramente l’hanno regalata agli zingari, che siano sinti o rom”.

Parole, queste ultime, che rimbombano nello studio di Quarto grado richiedendo l’intervento di Gianluigi Nuzzi: “È clamoroso quello che sta dicendo, lei usa un verbo specifico. Lei dice che è stata regalata, un termine impegnativo soprattutto se parliamo di una bambina”. Espedito Marinaro, quindi, conferma la sua tesi: “Purtroppo ho ascoltato alcuni sinti che dicevano questo. Mi hanno detto ‘noi non andiamo a sequestrare i bambini ma se ci viene regalata o data ce la teniamo’. Anche perché per loro è un frutto, è una banca avere una bambina per chiedere l’elemosina…”. Sconcerto anche nelle parole del generale Garofalo, tra gli ospiti: “Espedito ma lei è uno di noi, uno dell’arma è una cosa grave quella che sta dicendo. Che significa regalare? Regalare un bambino? Non si possono dire queste cose”.

L’uomo, però, non è arretrato di un passo: “Capisco, ma purtroppo a me è stato detto proprio così”. Ma davanti allo sconcerto dei presenti, Espedito Marinario ha ridimensionato le sue affermazioni: “Di fatti non ce ne sono, allora si brancolava nel buio. Non c’erano le piste e quando sono andato in un campo rom mi hanno detto: ‘Eh se ce la danno la teniamo’. Siamo nel campo delle ipotesi“.

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