Denise Pipitone: dopo 17 anni la verità

Dalla lettera anonima recapitata all’avvocato Giacomo Frazzitta al supertestimone il cui racconto sembra nascondere dettagli mai analizzati dalla procura di Marsala, fino alla segnalazione sulla ragazza in Calabria che potrebbe essersi sottoposta al test del Dna. Negli ultimi tre mesi le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone sono state riaperte e sono diverse le piste che gli inquirenti stanno battendo per tentare di arrivare alla verità sul destino della piccola di Mazara del Vallo.

Sono tante le piste battute dagli inquirenti nelle nuove indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone di cui non si hanno più notizie dall’1 settembre 2004, da quando è stata vista l’ultima volta giocare nel cortile di casa a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Dopo anni in cui la speranza di poter ritrovare la piccola sembravano ormai vane, la storia di una ragazza russa in cerca della madre ha fatto sì che si puntassero nuovamente i riflettori su una vicenda che ha da sempre attirato l’attenzione dei media.

Dopo la riapertura delle indagini da parte della procura di Messina, sono state diverse le segnalazioni giunte ai carabinieri, tra queste anche quella di una donna che ha riferito della presenza di una ragazza a Scalea, comune del Cosentino, in Calabria fortemente somigliante proprio alla piccola Denise. Ascoltata dai giornalisti di “Chi l’ha visto?”, quest’ultima avrebbe asserito di “non essere Denise”, ma durante la puntata di ieri di “Pomeriggio Cinque”, Barbara D’Urso avrebbe parlato di presunti accertamenti da parte della procura proprio sulla giovane che sarebbe stata sottoposta al test del Dna.

La segnalazione di Denisa, la ragazza in Calabria che somiglia a Denise. Denisa, questo il nome della ragazza, ha però ribadito in più di un’occasione di conoscere bene il suo passato, di essere nata il 4 maggio 2002 in Romania e di essere venuta in Italia all’età di 7 anni. Ciò nonostante si è detta disposta a collaborare con le indagini, e per questo si sarebbe sottoposta al test del Dna, così come asserito dal programma tv di Canale 5, notizia però che né Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, né l’avvocato di famiglia Giacomo Frattizza, hanno confermato.

Intanto continuano le indagini anche su un altro fronte, quello della lettera anonima recapitata lo scorso 12 maggio proprio al legale della mamma di Denise: tre pagine nelle quali un testimone, che ha scelto di restare anonimo, racconta che la piccola sarebbe stata vista in un’auto poco dopo essere stata rapita: “Piangeva, gridava ‘”aiuto mamma’”. “Sono diciassette anni che so e sono serissimo – scrive l’anonimo in una lettera indirizzata a Frazzitta – non ho parlato per paura. Mi trovavo a bordo della mia auto a Mazara del Vallo e sono stato affiancato da un’altra vettura. Ho guardato all’interno dell’abitacolo e ho visto Denise con altre tre persone. Ne sono assolutamente sicuro. Con lei c’erano tre uomini”. La lettera è stata consegnata dallo stesso Frazzitta al Procuratore di Marsala Vincenzo Pantaleo che è tornato ad indagare sul caso di Denise.

L’ispezione nella ex casa di Anna Corona e le ricerche nel pozzo. Il 5 maggio infine la procura di Marsala, dopo aver riaperto le indagini sulla scomparsa della bambina, ha effettuato una perquisizione nella casa che fu di Anna Corona, la madre di Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise Pipitone. Jessica è finita a processo con l’accusa di aver rapito proprio la sorella ma è stata assolta in via definitiva. Durante l’ispezione avvenuta sia nella casa che nel garage della palazzina a Mazara è stato trovato anche un pozzo al cui interno però i carabinieri non hanno trovato nulla. Dopo ore di ricerche la madre di Denise, Piera Maggio, è stata avvertita di quanto stava avvenendo in quelle ore accusando la procura di averla tenuta all’oscuro del fatto che quella perquisizione fosse stata fatta per cercare la piccola Denise: “Nessuno mi ha detto che si sta cercando il cadavere di mia figlia”.

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