Terribile tragedia in Italia: non c’è stato nulla da fare

Dopo aver assicurato la compagna di volo con le cinture, non ha provveduto a legare se stesso e, subito dopo il decollo, è rimasto appeso alla sbarra, cadendo nel vuoto dopo un’impennata del deltaplano biposto.

È morto così – secondo una prima ricostruzione data dal Soccorso Alpino -, precipitando per oltre 300 metri nel vuoto, un pilota di deltaplano.

Non appena è avvenuto il decollo dalla pedana delta di Col del Puppolo a 850 metri di quota sul Monte Grappa (Vicenza), l’uomo slegato è rimasto agganciato alla forza delle bracci, finché non ce l’ha più fatta e ha mollato la presa sparendo nel bosco sottostante.

Il deltaplano ha proseguito ancora senza comandi, per poi cadere tra gli alberi, lasciando sospesa nel vuoto, tra i rami di una pianta, la donna, fortunatamente senza conseguenze per lei.

I soccorsi – Scattato l’allarme l’elicottero di Treviso emergenza ha individuato la vela e ha sbarcato con un verricello di 30 metri medico, infermiere e tecnico di elisoccorso, per poi volare a imbarcare una squadra del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa per avviare la ricerca del pilota.

Il tecnico di elisoccorso è salito sull’albero e, dopo averla assicurata e liberata dai vincoli, ha calato a terra la donna, per affidarla ad un infermiere. I soccorritori, ai quali si sono poi unite altre squadre, sono partiti con la perlustrazione trovando il corpo senza vita dell’uomo, ai piedi di alcuni alberi.

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