Caso Denise Pipitone, ecco quando e a che ora sarà reso noto il risultati del test del dna

Nel corso della trasmissione verrà svelato se il gruppo sanguigno di Olesya Rostova, la ragazza di Mosca rapita da piccola e in cerca dei genitori, si incrocia davvero con il dramma di Piera Maggio. Già ieri il legale della donna aveva dichiarato all’AdnKronos che “se è compatibile si procederà con il prelievo e l’esame del Dna.

Spero entro il weekend di avere le idee più chiare”. Con i piedi per terra anche Piera Maggio, che già nel corso della puntata di mercoledì scorso di Chi l’ha visto? su Rai 3, che ha riacceso i riflettori sulla vicenda di Denise, aveva definito lei e il padre biologico della piccola, Piero Pulizzi, “cautamente speranzosi senza farsi troppe illusioni”.

E ancora questa mattina il programma di Rai1 Storie Italiane ha trasmesso un altro audio in cui la donna è tornata a parlare di Denise: “La speranza di poterla trovare e riabbracciare non l’abbiamo persa e mai la perderemo”, ha affermato.

Il giallo sulla scomparsa di Denise dura ormai da 17 anni, nel corso del quale sono stati tanti gli avvistamenti e le segnalazioni che si sono rivelate un buco nell’acqua. Ma la famiglia della bimba, che all’epoca aveva solo 4 anni, non si è mai arresa e ha continuato a cercarla viva.

Lunedì 5 aprile, giorno di Pasquetta, si saprà se Olesya Rostova e Denise Pipitone sono la stessa persona. Sarà infatti reso noto nello stesso programma “Let them talk” (пусть говорят – Pust’ govoryat, tradotto in Lasciali parlare) in onda sulla tv russa, Primo Canale, una sorta di Rai 1 locale, dove la ventenne, rapita quando era piccola, ha fatto un appello per riabbracciare la madre biologica, il risultato del test del Dna.

L’appuntamento è alle ore 17. Parteciperà alla trasmissione via Skype dall’Italia l’avvocato della famiglia Pipitone, Giacomo Frazzitta. In forse la presenza di Piera Maggio, mamma di Denise, scomparsa nel 2004 all’età di 4 anni da Mazara del Vallo, in Sicilia. Gli autori del programma russo non hanno dunque voluto rinunciare all’effetto sorpresa, non lasciando trapelare nulla di quanto accadrà in studio.

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