AstraZeneca, muore docente 55enne colpita da trombosi. Famiglia: “Vogliamo la verità”

La lista delle morti sospette in Sicilia dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca si gonfia tristemente di un altro nome. Nella tarda serata di ieri è stata dichiarata al Policlinico la morte cerebrale della professoressa 55enne Augusta Turiaco, che già da giorni era tenuta in coma dai medici della Rianimazione nel disperato tentativo di strapparla alla morte. Come docente di musica della scuola media “C. D. Gallo”, che i suoi alunni adoravano, mentre adesso rimpiangono il suo sorriso e la gentilezza, aveva ricevuto la somministrazione del vaccino AstraZeneca all’Hub della Fiera l’11 marzo, e da quel giorno era iniziato il suo calvario, che dal persistente mal di testa si era ben presto trasformato in altro, con una trombosi diffusa, fino al tragico esito finale.

Su questa vicenda è stata già aperta un’inchiesta in Procura. Nella denuncia l’avvocato Agnello «chiarisce che il presente esposto non costituisce un attacco alla campagna vaccinale, ritenuta necessaria e indispensabile, ma rappresenta un segnale di allarme, una richiesta di indagini, di chiarimenti e di approfondimenti, di verità in un momento di grande apprensione e confusione sociale». Ma al contempo, in nome dei familiari, letteralmente distrutti da questa vicenda, chiede ai magistrati di conoscere la verità: «L’ottimale stato di salute della Signora Turiaco, l’assenza di patologie pregresse e la carenza di genetica predisposizione alle trombofilie, il brevissimo lasso temporale intercorso tra la somministrazione del vaccino e la comparsa dei primi malesseri, nonché il repentino aggravamento del quadro clinico, rappresentano indizi “gravi, precisi e concordanti” tali da indurre a richiedere indagini giudiziarie circa l’esistenza di un nesso causale tra l’inoculazione del vaccino e le patologie insorte…». Lo ha scritto il GdS.

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