“Grave lutto per la Tv, era il primo della classe”. L’addio che lascia senza fiato

«Era un primo della classe, un grande, davvero un numero uno: non c’è dubbio». Ricorda così all’Adnkronos l’amico e compagno di tante trasmissioni tv e teatrali.

Pippo Baudo era molto legato a Enrico Vaime, coautore fra l’altro assieme a Jaja Fiastri di «L’uomo che inventò la televisione», spettacolo andato in scena anche al Sistina di Roma, per la regia di Pietro Garinei, dove il presentatore siciliano ripercorreva la sua lunga carriera in tv.

«Eravamo molto amici – tiene a sottolineare Baudo – Lui era veramente un grande autore, un grande umorista e come tutti i i grandi umoristi era tristissimo di carattere.

Quando in salotto presentavamo qualche lavoro a lui, a Italo Terzoli e a Marcello Marchesi, dicevamo scherzando fra noi: ‘se a Vaime non piace, avrà senz’altro successo!

Aveva un elevato senso critico e autocritico, ripeteva sempre la leggendaria battuta di Ennio Flajano, ‘coraggio, il meglio è passato!’… Lì c’era tutto il suo spirito». Baudo ricorda come «con Terzoli, Vaime fece praticamente coppia fissa, in tanti successi sia radiofonici e televisivi che teatrali:

da ‘Batto quattrò a ‘Gran Varietà, da ‘Black Out’ con Maurizio Costanzo alle commedie di Gino Bramieri e di Enrico Montesano. L’ultima volta che ci siamo incontrati è stato purtroppo al funerale di un mio collaboratore a ‘Domenica In, l’ho visto molto triste e malandato. Ma ho davvero bellissimi ricordi di lui e con lui».

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