Aiuto! Torna Greta. Il 19 marzo in piazza per il clima. Dei nuovi poveri chissenefrega…

Tornano Greta e i suoi seguaci. Ragazzini allarmati dal buco dell’ozono. Pronti a mobilitarsi il 19 marzo per lo sciopero del clima del movimento Fridays for Future. Alla faccia del resto d’Italia che fa i conti con un altro semilockdown, in barba al virus, alle terapie intensive piene, alle scuole chiuse con i ragazzini in lacrime. A queste truppe tutto è consentito. L’assembramento per loro non è un problema, mentre lo diventa se vai al ristorante a cena.

Greta e i suoi seguaci in tutte le piazze il 19 marzo: e il divieto di assembramenti?

“Hanno già apparecchiato il loro ritorno nelle piazze di tutta la Terra, incluse quelle nostrane – scrive Libero – e si accingono ad incontrarsi il giorno della Festa del papà, ossia venerdì 19 marzo. Allo scopo di onorare la tradizione degli scioperi globali per il clima, consuetudine inaugurata e promossa dalla loro eroina, l’attivista svedese Greta Thunberg. Non si comprende bene da cosa scioperino i giovani ambientalisti dal momento che gli istituti scolastici sono serrati e soprattutto non si capisce per quale dannata ragione proprio loro che invitano i governi e gli adulti del pianeta intero a rispettare la Natura e ad adottare comportamenti virtuosi non rispettino l’elementare regola anti-covid valida a tutte le latitudini, ossia il divieto di assembramento, sebbene i seguaci di Thunberg abbiano garantito che nel corso delle manifestazioni di venerdì manterranno il distanziamento sociale”.

L’ecologismo allarmistico è una moda a sinistra

Del resto l’ecologismo allarmistico è ormai una moda politica. Ha sedotto i pochi grillini non delusi dal Movimento. E tenta anche larga parte del Pd. Per non dire di Beppe Sala e della sua scelta pro Verdi. “La questione ambientale – ha detto il sindaco di Milano  – riguarda il nostro presente e il futuro dei nostri figli. Come cittadino e come sindaco sono sempre più convinto che il miglioramento delle politiche pubbliche parta dalle strategie di sviluppo delle città”. E tuttavia, ironizza FdI a Milano, i 3 milioni di alberi promessi per la città non si sono visti…

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