“Appoggiatemi, a Roma vinciamo al primo turno”. Sgarbi suona la sveglia al centrodestra

 Vittorio Sgarbi torna alla carica e suona la sveglia al centrodestra per le amministrative di Roma: “Appoggiatemi, si può vincere al primo turno“. Il critico d’arte è, insieme all’attuale sindaco Virginia Raggi e all’ex ministro Carlo Calenda, ufficialmente candidato al Campidoglio con la sua lista “Rinascimento”. Centrodestra e centrosinistra non hanno ancora trovato la quadra su chi candidare. E se Calenda – che è uscito dal Pd e ha fondato Azione – potrebbe vincere al primo turno in caso venisse appoggiato dai dem, anche Sgarbi – con il sostegno di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia – avrebbe ottime chance.

Sgarbi candidato sindaco di Roma al centrodestra: “Appoggiatemi, si può vincere al primo turno”

“La situazione è molto chiara: ho detto, sin da quando ho presentato la mia candidatura, che non c’era nessuna alternativa allo slittamento delle elezioni amministrative, in ordine alle dichiarazioni perentorie del presidente Mattarella. Dal momento che, secondo il capo dello Stato, il voto nazionale è impraticabile, è evidente che sarebbe stato ridicolo far votare alle amministrative e non alle politiche”. Così Sgarbi all’AdnKronos, che poi aggiunge: “Se il centrodestra vorrà convergere su di me si può vincere al primo turno”.

Nel Pd finora è girato il nome dell’ex ministro Gualtieri, ma i dem puntano all’accordo con i 5 Stelle

Allo stato attuale, per il Pd si parla di una possibile candidatura dell’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Se così fosse, sarebbe il modo migliore per perdere le elezioni: al di là del pessimo lavoro al Mef nel Conte bis, non è un volto di quelli che possono conquistare il cuore dei romani. Dal canto suo, il segretario dimissionario Nicola Zingaretti esclude una sua candidatura: “Sono il presidente della Regione Lazio e ho già molto da fare”. I dem sono ancora sotto botta per la mossa di Zinga, ma è sicuro che cercheranno un accordo con il M5S (a discapito della Raggi, unica candidata grillina ufficiale finora). Anche Calenda, dal canto suo, esclude che il Pd alla fine appoggerà la Raggi (e confida che i dem sostengano lui).

Sgarbi: “Miei sondaggi danno Calenda al 42%, me al 36% e la Raggi al 24%”

“Gualtieri è un candidato di medio calibro, sarà fortemente penalizzato da Calenda. Zingaretti è uguale a Gualtieri, sono figure di poco peso. Anzi, Zingaretti ha meno chance di chiunque altro perché, essendosi dimesso, appare un perdente”, obietta Sgarbi. Secondo l’attuale sindaco di Sutri, la Raggi “non andrà oltre il 20-25%. E comunque – ipotizza il critico d’arte – la pentastellata non andrà al ballottaggio, salvo che la sinistra si divida”. Riassumendo: “Se la sinistra si divide in due, va al ballottaggio la Raggi. Se resta unita, va al ballottaggio col centrodestra. I sondaggi che ho commissionato danno Calenda al 32%, me al 26% e la Raggi al 24%”, sottolinea Sgarbi.

Per adesso il centrodestra non ha sfoderato nomi migliori rispetto a Sgarbi

Il voto è comunque lontano, dopo lo slittamento causa Covid a fine settembre inizio ottobre. Fino ad allora i due principali schieramenti avranno tutto il tempo per trovare la quadra su un candidato unitario. E fino ad allora saranno come di consueto tanti i nomi che verranno bruciati. Certo è che allo stato attuale, una figura più vincente di Sgarbi il centrodestra non ce l’ha. O quanto meno non l’ha ancora svelata. In tal senso, la mossa del critico d’arte serve anche a tastare il terreno.

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