Migranti, regioni chiuse e porti aperti: sbarcano in 232 a Porto Empedocle. C’è anche un cadavere


Migranti: regioni chiuse, porti aperti. E in 232 sbarcano a Porto Empedocle. Con loro c’è anche un cadavere. Trasportato nella stiva dell’imbarcazione su cui viaggiavano. I soccorritori li hanno traghettati nell’Agrigentino dopo l’intervento in loro aiuto, effettuato nel Canale di Sicilia. Perché il flusso di partenze dalle coste della Libia, in direzione dei nostri porti, non si è mai interrotto. La trasmigrazione, continua e popolosa, non certo mai provato ad aspettare che si smorzasse l’emergenza sanitaria. E nemmeno i tempi della crisi, a cui è seguita la costituzione del nuovo governo Draghi. No: i trafficanti di esseri umani continuano imperterriti a solcare il Mediterraneo in cerca di un porto sicuro. Se poi è anche (sempre) un porto siciliano, tanto meglio.

232 migranti a Porto Empedocle: con loro anche un cadavere

E così, dopo i 180 migranti sbarcati ieri a Lampedusa, ecco arrivare a Porto Empedocle la Asso 30, nave privata che lavora per le piattaforme Eni, attraccata questa mattina nell’Agrigentino, dopo essere stata soccorsa in mare dalla Vos Triton. E i cui 232 passeggeri sono stati poi trasbordati su una motovedetta della Capitaneria di Porto, che li ha accompagnati sull’isola. Tra loro, a bordo del mercantile, anche un cadavere nella stiva. Anche per i migranti appena arrivati, dunque, si è immediatamente messa in moto la macchina dell’accoglienza e dei controlli. Poi, una volta completate le verifiche di sicurezza ed espletate le pratiche sanitarie, dopo il tampone di rito insomma, i migranti saranno trasferiti sulla nave quarantena Allegra.

Migranti, in rada davanti Lampedusa resta in attesa “La Suprema”…

Non solo. Come riferisce in queste ore il Giornale di Sicilia, «la nave quarantena Allegra, subito dopo l’imbarco, dovrebbe lasciare Porto Empedocle dove, in rada, giungerà la Adriatica. Proprio su quest’altra nave quarantena dovrebbero venire imbarcati 150 dei migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa. Dunque, davanti a Lampedusa resta intanto, come riferisce in queste ore l’Adnkronos, «la Suprema: pronta ad imbarcare – non appena le condizioni del mare consentiranno l’attracco a cala Pisana – circa 300 dei migranti che si trovano all’hotspot. Nella struttura d’accoglienza della più grande delle isole Pelagie, dove sabato si è arrivati a 1.100 presenze, stamani ci sono allora più di 900 persone».

Migranti a Porto Empedocle, Lampedusa al collasso: ieri altri 180 arrivi

Già, Lampedusa. Presa d’assalto e presidiata come sempre, continuano incessantemente ad accogliere e ospitare migranti, quando è da tempo ben oltre le sue possibilità farlo. Nel tardo pomeriggio di ieri sono arrivati in 89, soccorsi in mare dalla Vos Triton e trasbordati sulla motovedetta della Capitaneria di Porto che li ha accompagnati sull’isola. Fra loro 16 donne e 12 bambini. Si tratta dei migranti che si trovavano a bordo del gommone per cui la Sea Watch aveva lanciato su Twitter un nuovo allarme. Tra di loro anche una bimba, nata a bordo del gommone. Durante la mattinata, peraltro, altre 90 persone erano arrivate a Cala Pulcino, sulla grande delle Pelagie, con uno sbarco autonomo. Mentre sempre ieri, due donne incinta, salvate dal ribaltamento del gommone avvenuto sabato davanti l’isola, hanno rotto le acque e sono state trasferite in ospedale a Palermo. In tutto ciò, Malta, Cipro, e il resto degli approdi possibili, tacciono e delegano in virtù dell’abusato adagio secondo cui, chi tace, acconsente… E noi continuiamo a tacere.

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