Faceva l’usuraio e prendeva il reddito di cittadinanza. Arrestato pluripregiudicato a Bari

 Faceva l’usuraio guadagnando fino al 120% di interessi su prestiti annui stimati in circa 80 mila euro ma percepiva il reddito di cittadinanza. La Guardia di Finanza ha arrestato a Bari il pluripregiudicato 40enne Gerardo Geruzzi per i reati di usura ed esercizio abusivo dell’attività del credito.

Usuraio esercitava la “professione” ai domiciliari con tanto di reddito di cittadinanza

Ma non finisce qui. Secondo quanto risulta dalle indagini, coordinate dalla pm della Dda di Bari Bruna Manganelli, lo strozzino esercitava la “professione” anche nel periodo di detenzione domiciliare. Prestava denaro a usura con tassi di interesse fino al 120% a piccole imprese, privati cittadini e anche ragazzi molto giovani che ne avevano bisogno per acquistare casa o per mantenere un tenore di vita elevato. L’inchiesta, partita da una segnalazione anonima nel gennaio 2019, ha accertato una decina di vittime e un giro di usura cominciato almeno nel 2012.

Le indagini e i precedenti

Attraverso intercettazioni, appostamenti e video-riprese, indagini finanziarie e testimonianze delle vittime, gli agenti della Guardia di finanza hanno ricostruito l’attività illecita. Attività continuata anche mentre l’usuraio, con precedenti per rapina e traffico di droga, era detenuto agli arresti domiciliari per una condanna per reati di falso. “Nel corso delle indagini – fanno sapere i finanzieri – si è registrata una certa reticenza da parte degli usurati i quali, avendo timore della figura criminale del soggetto, gravato da numerosi precedenti di polizia, omettevano di denunciarne l’operato”. Tradotto dal linguaggio da verbale, le vittime dello strozzino non avevano il coraggio di denunciarlo perché temevano per la loro incolumità.

La misura-bandiera dei 5 Stelle troppo spesso nelle tasche di criminali

Ciliegina sulla torta – come si suol dire – dalle verifiche è inoltre emerso che il pregiudicato, oggi finito in carcere e destinatario di un sequestro di beni, percepiva anche il reddito di cittadinanza perché aveva dichiarato di non avere entrate. E’ così partita la comunicazione all’Inps per la revoca del sussidio. Questo è soltanto l’ultimo – seppur eclatante – dei tanti casi di criminali, anche mafiosi e camorristi in carcere, che prendevano tranquillamente il reddito di cittadinanza. Questo è tuttora possibile perché si fanno pochi controlli su chi presenta domanda. Per questo la misura-bandiera dei 5 Stelle è tristemente nota per finire nelle tasche di chi non dovrebbe.

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