Vescovo bacchetta Bergoglio: “Solo i falsi cristiani dialogano con l’Islam”

“Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava”, disse Benedetto XVI nella Lectio magistralis del 2006, citando di Manuele II Paleologo. Scatenando la furia dei musulmani. Rudolf Voderholzer, vescovo di Ratisbona dal 2012, non è da meno e ha avvisato i fedeli sull’Islam. Lo scrive il Giornale.

Dopo aver precisato che “non è un’entità statica”, ma “è cresciuto nel tempo, e ha fatto proprie molteplici influenze e culture, integrandole”, il teologo ha aggiunto che “l’Occidente non è la semplice somma, la mera addizione di culture differenti. Piuttosto, queste diverse influenze sono state cristianizzate” . Ed ha indicato alcuni esempi: “Il nostro calendario liturgico, la nostra stessa concezione del tempo, l’arte, la musica e la letteratura, la fondamentale distinzione della sfera secolare da quella spirituale sono impensabili senza cristianesimo”. Secondo Voderholzer persino l’Illuminismo “è impensabile senza gli elementi di illuminismo e de-divinizzazione di cui c’è già traccia nelle sacre scritture”.

“Per quanto si debba essere realisti, l’islam è un fenomeno post-cristiano, che entra in scena con la pretesa di negare le verità centrali del cristianesimo. La fede nella trinità, l’incarnazione di Dio in Gesù Cristo e la redenzione operata da lui sulla croce. Solamente chi non conosce o non prende sul serio la propria fede può ritenere possibile un’integrazione avanzata dell’islam in quanto tale”.

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