Twitter oscura “Libero”, Feltri: “Una banda di ignoranti, stupidità senza freni”

Brutto clima. Increscioso episodio. Twitter limita l’attività l’account del quotidiano Libero. “Noi siamo come Trump” commenta amaro all’Adnkronos il direttore editoriale Vittorio Feltri.  La segnalazione  suona così: “Attenzione: questo account è temporaneamente limitato”: è l’alert che appare sul profilo ufficiale del quotidiano ospitato dal canale social. Poi la spiegazione, molto vaga: “L’avviso qui presente ti viene mostrato poiché l’account in questione ha eseguito delle attività sospette. Vuoi davvero proseguire?”. “Attività sospette non meglio specificate. Brutti tempi per l’informazione che non si accoda al pensiero mainstream. Dove si arriverà di questo passo?

Twitter censura “Libero”

E così, dopo la mannaia sui social caduta su Trump, la censura si abbatte sul quotidiano diretto da Pietro Senaldi, proprio dopo che in questi giorni molte voci autorevoli del giornalismo e del mondo intellettuale italiani avevano biasimato la deriva Usa. La reazione di Feltri è tipica del suo modo di essere, diretto e senza perifrasi: ”Non me ne frega un caz…” ha detto all’Adnkronos.  “Noi siamo come Trump, va bene. Io ritengo che Twitter sia guidato da una banda di poveri ignoranti che non capiscono le parole”.

Feltri: “Libero come Trump”

“Penso possano avere interpretato male alcuni interventi- tenta di interpretare il gesto censorio – . Mi fa anche piacere sottolineare la loro ignoranza. Sono cose incredibili! Ma penso anche che twitter abbia tutto il diritto di censurare: è un privato e i privati fanno quello che vogliono. C’è una ignoranza dominante e una stupidità senza freni che comanda. Libero come Trump!”, ripete Feltri.  ” La censura si allarga velocemente ai giornali che non si assoggettano al pensiero unico. Democrazia è pluralismo di voci, non intolleranza nei confronti delle voci avverse. Non stanno colpendo Libero, stanno minando le fondamenta della democrazia” . E’ il commento di Azzurra Barbuto, una delle firme più note della testata, al Riformista.

La solidarietà di FdI

Solidarietà a Libero è subito arrivata dal Responsabile Nazionale Innovazione di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone. “Twitter è come il Ministero della Verità di 1984, ormai decide cosa è giusto e cosa è sbagliato. La cancellazione arbitraria di contenuti giornalistici è una chiara violazione della libertà di stampa e di espressione, tutelate costituzionalmente. Chiediamo che intervengano immediatamente l’Agcom e l’Ordine dei giornalisti a tutela delle libertà garantite”.

“Automatismo o censura?

Attualmente  l’account del quotidiano diretto da Senaldi non è visibile, ma è comunque possibile per gli utenti visualizzare la sua timeline cliccando sul tasto di accettazione che prevede l’opzione di mostrare il profilo. “Assolve”, in qualche modo, il gesto di Twitter la Stampa. “Potrebbe trattarsi di una quantità anomala di segnalazioni, che hanno fatto scattare in automatico il provvedimento: magari perché a San Francisco, dove Twitter ha la sede, non sanno che Libero è  un organo di informazione e non di un privato cittadino”. Sarebbe grave lo stesso

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