“Rocco Casalino furibondo con Giuseppe Conte”, retroscena-Bisignani: lo scontro per la retromarcia sul partito del premier

Un momento tragico, per Giuseppe Conte: anche i rapporti con Rocco Casalino sarebbero ai minimi termini. Parola di Luigi Bisignani, che ne parla in un intervento su Il Tempo di oggi, domenica 3 gennaio. Parla di “sussulto di testosterone” del premier, l’uomo che sussurrava ai potenti, riferendosi alla prova di forza che Conte sta provando contro Matteo Renzi, col voto in aula con cui con tutta probabilità si andrà a schiantare. E Bisignani, malizioso, si interroga: “Il sussulto di testosterone è forse dovuto al fatto che il premier sta vedendo svanire, oltre che Palazzo Chigi, anche il disegno del suo partito personale? Il progetto della Lista Conte, per di più, sta mettendo in crisi anche Giuseppi e Rocco, la più eccentrica coppia politica del 2020”, aggiunge.

Il punto è che la creazione del partito di Conte è il piano che Rocco Casalino ha in mento da tempo e per il quale “sta forsennatamente perseguendo mobilitando la sua falange di collaboratori, consulenti ed aficionados raccolti tra servizi di sicurezza e società parapubbliche. Agli inizi anche Conte ci credeva, tronfio delle voci e dei sondaggi amichevoli”. Poi, però, la musica è cambiata. Ed è cambiata soprattutto in questi ultimi giorni, “dopo che il consulente di un’importante società di marketing politico (che non è la Casaleggio Associati) gli ha fatto notare che senza la grancassa della Presidenza, solo per partire con un nuovo simbolo, bisogna trovare come minimo 30 milioni di euro tra pubblicità tv, radio e giornali, Twitter, Facebook, Instagram”, rimarca Bisignani.

Una retromarcia, quella di Conte, che avrebbe “mandato su tutte le furie Rocco, il quale, comunque, sta portando avanti questo bluff come deterrente contro le elezioni”. E insomma, come detto in premier, rapporti tra i due ai minimi termini nel momento più difficile per il premier, che potrebbe essere costretto tra poche ore (o giorni) ad abbandonare quella scena politica che non vorrebbe affatto abbandonare.

Infine, Bisignani rivela anche quelle che potrebbero essere le ragioni che hanno spinto Conte al dietrofront circa il suo partito personale. “Nella sua vita, sia professionale che privata, Conte è sempre stato oculato, per nulla avido e con i suoi clienti, la maggior parte di risulta, ha spesso anteposto il lavoro matto e disperatissimo, soprattutto nelle ore notturne, rispetto ai suoi onorari”. E ancora: “Anche oggi è ossessionato dall’inciampare in un peculato o in un abuso d’ufficio, peraltro una delle ragioni principali dei suoi continui tentennamenti” conclude Bisignani.

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